Consulenza filosofica: tentativi di definizione e proposte di pratica

“Filosofia significa, in verità, essere in cammino. Le interrogazioni e le domande sono per essa più essenziali delle risposte, e ogni risposta viene nuovamente e continuamente rimessa in questione”.
(Karl Jaspers)

 

Che cos’è la consulenza filosofica?

Il crescente interesse verso questa pratica porta spesso i consulenti a confrontarsi e, nel tempo, sono state offerte diverse definizioni.

Chi la intende come un dialogo in grado di attivare ed allenare determinate abilità di pensiero, come nel mental training o nei laboratori di Philosophy for Children, chi la sente più vicina ad una relazione di aiuto, come il counseling o ad una forma di chiarificazione del proprio mondo interiore grazie al linguaggio, come nella logoanalisi. Chi, infine, la considera un’occasione per le anime di incontrarsi e, nel riflettere, di elevarsi, crescere, migliorare, comprendere.

Non basta forse un intero volume per mostrare i mille volti della consulenza, ma, per quanto i contorni e le etichette possano variare, lo spirito dell’indagine e gli esiti di uno scambio autentico, che si fonda sull’ascolto, sull’accettazione della diversità e sulla capacità di trascendere, almeno per un pò, una dimensione strettamente individuale per abbracciare una visione che va oltre i limiti del sé, certamente ci autorizzano a definire questo modo di stare insieme “fare filosofia“.

La consulenza filosofica, dunque, è prima di tutto una relazione. Ed è un modo di stare in questa relazione.

E’ il considerare l’altro (il filosofo che conduce la sessione) come uno specchio che ti restituisce, mostrandoti le tue stesse parole o riconsegnandoti un gesto fatto con noncuranza, un frammento di te: una piccola porzione di verità che non pretende di avere valore universale né necessario, ma che, al contrario, accetta e vive la sua contestualità.

La pratica, dunque, si fonda sull’ascolto attivo, sull’osservazione del linguaggio non verbale e, soprattutto, sul dialogo maieutico, sull’interrogare radicale, sullo stupore e la meraviglia che liberano l’esperienza da etichette, giudizi e categorie precostituite per restituire ad ogni persona la possibilità di essere diversa, unica e detentrice, a sua volta, di una parte di sapere.

Se ben condotta, la consulenza filosofica è perciò esercizio di libertà: è gioia, è condivisione, è incontro, è arricchimento.

E se, talvolta, emerge la fatica che il pensare insieme comporta o la difficoltà di stare faccia a faccia con ciò che non piace, tutto questo passa incredibilmente in secondo piano quando si è pronti ad andare oltre la vicenda personale per lasciare che il corpo, la mente e l’anima facciano esperienza di una dimensione in cui l’”io” e il “tu” sono semplici occasioni per esplorare il mondo da una prospettiva diversa e complementare.

Se siete curiosi di vivere questa esperienza in prima persona, ecco tutti gli appuntamenti da non perdere:

Vi aspettiamo!

Con affetto e gratitudine,

Valeria