Prossimo workshop di mindful eating: sabato 6 giugno a Milano – “Mangia ciò che ami, ama ciò che mangi: il mindful eating secondo Michelle May”. Con Valeria Trabattoni e Francesca Noli
“L’uomo è ciò che mangia“: la famosa citazione del filosofo tedesco Ludwing Feuerbach si presta ad un significativo gioco di parole che la trasforma nella frase “L’uomo mangia ciò che è“.
E’ proprio così: la relazione vale in entrambi i sensi.
Come ricorda Gianluca Magi nel suo ultimo libro “I 64 Enigmi”, c’è una bella differenza tra mangiare e nutrirsi:
- mangiare è l’atto meccanico di riempire la pancia in modo disattento e ingrato verso ciò che si sta mangiando e verse se stessi;
- nutrirsi è il processo psicologico con cui ci si alimenta in modo attento e rispettoso verso ciò che si sta mangiando e verso se stessi.
Prosegue Magi: “Se fai attenzione, ti accorgi che mangiare certe cose significa non avere rispetto di te stesso. Mangiare cibo spazzatura ti rende una pattumiera umana e fa perdere la stima di te.
Inoltre, mentre ti nutri, il tuo stato d’animo è importante quanto ciò che ingerisci: il cibo ti influenza in maniera diversa se ti alimenti con gioia o tristezza. Se mangi colmo di preoccupazioni, anche il migliore dei cibi ha effetti tossici sul tuo organismo. Se mentre mangi la tv trasmette brutte notizie, in quel momento stai mettendo nel tuo organismo quelle nefandezze.
A livello fisico, il cibo giusto per te dovrebbe essere sano, non eccitante e non violento; a livello psicologico, la tua mente dovrebbe essere in uno stato di gioia; a livello dello spirito, dovresti sentirti colmo di gratitudine e di riconoscenza. Queste tre cose fanno del cibo ingerito il giusto nutrimento.
Quanto detto vale anche per gli altri due nutrimenti dell’uomo: l’aria che respiri e le relazioni con le altre persone. Il vivere ansioso fa rattrappire il respiro, alimentando nuove paure. E ogni persona, ogni luogo, ha una sua vibrazione, che può nutrirti o avvelenarti (come l’aria pulita o inquinata che respiri).
(…)
C’è una perfetta identità tra essere e mangiare. La tua identità dipende dal cibo che giorno dopo giorno immetti nel tuo corpo per farlo vivere e funzionare. E, al tempo stesso, il cibo non è un semplice oggetto nutritivo ma è una vita che metti in forno o in padella per mantenere la tua, di vita.
(Tratto da G. Magi, I 64 enigmi, pag. 61)
Info sul workshop di G. Magi Il gioco dell’eroe