“Gli organismi simili a robot , come quelli fatti di carne e sangue , non sarebbero stati altro che un trampolino verso qualcosa cui, già da molto tempo, gli uomini avevano dato il nome di “spirito”. E se esisteva qualcosa di là da questo, il suo nome poteva essere soltanto Dio”.
(Arthur Charles Clarke)
Il film era di quelli da grande occasione e, se non mi fossi addormentata a metà, la serata sarebbe stata praticamente perfetta!
Un geniale Stanley Kubrick ci catapulta contemporaneamente avanti e indietro nel tempo, dandoci modo di riflettere su quanto rapide siano state le innovazioni tecnologiche degli ultimi decenni e su ciò che già sta accadendo, ovvero, sulla capacità delle macchine di umanizzarsi e di soppiantare, sin nelle più elaborate operazioni, la mente umana.
In questo scenario visionario eppure già concreto, sembra che non ci sia spaio per un’inversione di tenedenza e che la bellezza sia l’unico antidoto contro il veleno dell’omologazione e della produttività.
La bellezza, che ancora resta patrimonio della natura e dei grandi artisti è quella qualità in grado di nutrire gli occhi e la mente e di guarire il corpo e l’anima.
La bellezza che, nelle frasi dei poeti e dei filosofi si con-fonde con la verità e la bontà, è anche l’espressione più alta dell’Amore.
La bellezza che sgorga da un fiume di montagna e che riappare sulla tela dell’artista è ciò che eleva e protegge, che dissacra e confonde.
E’ lei, la Bellezza, che ci accompagna nel ciclo di tre sessioni individuali di pratica filosofica “Color me beautiful“.
Insieme, proveremo a definirla, sentirla, comprenderla. Ci chiederemo se e in che modo fa parte della nostra vita e attraverso quali modalità le permettiamo di colorare le nostre giornate o le forme del corpo.
La ricerhceremo nel cibo che mangiamo e nel lavoro che facciamo. Negli abiti che indossiamo e nello sguardo delle persone che ci circondano.
Per prenotare il tuo ciclo individuale di pratica filosofica scrivimi.