La meditazione sul cioccolato

Mangiare con consapevolezza è un’esperienza estetica ed estatica. Ed è la via che può ricondurre verso il piacere del cibo in quanto cibo.

Mangiando o bevendo, diventa il sapore del cibo o della bevanda e siine ricolma.

(Vigyana Bhairava Tantra)

LA PRATICA:

 

Seduto, prendi un piccolo pezzetto di cioccolato tra le mani.

Richiama alla memoria il ricordo più vivo che hai legato al cioccolato: magari una torta di compleanno oppure la tua ultima abbuffata, dopo la chiusura di una storia d’amore. Osserva quali ricordi emergono e quali emozioni riaffiorano: non cercare di dirigere o controllare l’esperienza, semplicemente, permetti a te stesso di viverla, accogliendo e dando il benvenuto a ciò che arriva.

Quindi sintonizzati con i tuoi sensi: osserva il cioccolato con attenzione, come se non avessi mai visto prima niente di simile. Osservane i colori: esamina le diverse sfumature di colore, le zone in cui viene riflessa la luce e le zone più scure. Esplora con gli occhi ogni sua parte.

Se, nello svolgere l’esercizio sopraggiungono pensieri come “Che cosa strana che sto facendo?” oppure se ti viene voglia di mangiarlo, semplicemente prendi atto di tali pensieri in quanto semplici idee e torna poi all’esplorazione consapevole del pezzo di cioccolato.

Senti la consistenza dell’oggetto tra le mani: è cambiato qualcosa da quando l’hai preso in mano? E’ duro o morbido? Liscio o ruvido? Che effetto fa alle tue mani sfiorare l’oggetto? magari solletico?

Avvicina il pezzetto di cioccolato al naso e annusalo. Ad ogni inspirazione registrane l’aroma e registra il modo in cui la tua bocca e la tua mente reagiscono: può darsi che la salivazione sia aumentata, può darsi che la tua mente voglia mangiarlo già ora.

Porta lentamente l’oggetto alla bocca, senza ancora mangiarlo. Prendi atto di ogni movimento che il tuo corpo deve fare per portare il cioccolato verso la bocca. fai tutto molto lentamente.

Appoggialo sulle labbra: che cosa accade ora? Esplora le sensazioni che produce il cioccolato ora che si trova tra le tue labbra.

Quando sei pronto, mordilo lentamente: è più morbido o più duro di quanto ti aspettassi? Lascia per qualche istante il cioccolato in bocca senza masticarlo. Ascolta che cosa accade mentre si scioglie, mentre la lingua lo esplora. E prendi atto delle reazioni della mente: è piacevole aspettare o è difficile?

Mastica il cioccolato lentamente.

Divieni tutt’uno con esso, sii completamente calato nel momento presente.

Vedi se riesci a seguire le sensazioni del corpo quando il cioccolato viene inghiottito.

Quindi resta per qualche istante a contemplare il sapore del cioccolato che hai in bocca: per quanto tempo resiste il gusto? Più o meno di quanto ti aspettavi?

Che effetto ha fatto questa esperienza alla tua mente? E’ stata piacevole, spiacevole o neutra? Che cosa hai notato? Come è cambiato, nel corso dell’esperienza, il tuo desiderio di cioccolato? E’ aumentato o diminuito? Forse non avevi più voglia di mangiarlo? E come si è rivelata l’esperienza del gusto rispetto a quella dell’olfatto? Tra tutti i sensi, è proprio quest’ultimo a trarre maggiore gratificazione dal cibo: ricordatene quando pensi di dover mangiare molto per essere soddisfatto!

Quali emozioni sono affiorate? Ce n’è una prevalente oppure è stato un susseguirsi di stati d’animo? Ti è piaciuto mangiare lentamente oppure lo hai trovato fastidioso? Che effetto fa pensare che tale impulso sia soltanto una spinta, priva di oggettività, e non un fatto? Riesci a percepire la differenza tra la realtà e l’idea che qualcosa sia reale?

Quali pensieri e giudizi sono emersi? Hai sentito una voce che etichettava il cioccolato come un cibo proibito? Che effetto fa pensare che tale giudizio sia soltanto un’idea e non un fatto, che, insomma, non sia né vera né falsa, ma semplicemente un’idea?

 

Come vedi, qualcosa di semplice, abituale, forse scontato, se vissuto con consapevolezza, torna ad essere sempre nuovo.