Dopo appena qualche settimana, la splendida energia che abbiamo attivato a Torino in occasione del GdE Reprise and Interaction già inizia a trasformarsi in azione e realtà.
Forti della pagina segreta del gruppo, alla quale hanno accesso solo coloro che hanno raggiunto Gianluca nella splendida capitale piemontese, gli organizzatori di ciascun Circolo Magico, hanno comunicato le proprie coordinate e le date dei prossimi ritrovi ed attivato, in questo modo, un’altra fase del gioco, quella in cui ciascun giocatore si sente parte del gruppo e, al tempo stesso, singola pedina di un ingranaggio che, invece di chiudere, invita ad espandersi.
E’ solo l’inizio, dunque.
L’inizio di un processo che si autoalimenta e che sa nutrirsi, come un organismo a tutti gli effetti vivente, dell’energia, delle idee e delle azioni dei suoi giocatori, dando vita a fasi del processo che sembrano già chiare nella mente del suo ideatore, ma che hanno bisogno della presenza e del contributo di ciascun partecipante.
Non ci sono schemi nel Gioco dell’Eroe, nè orizzonti pre-determinati o limiti di alcun tipo: tutto è fluido, mobile, attivo, esattamente come la mente quando si libera dal chiacchiericcio convulso dei pensieri ossessivi e quando le nuvole che l’attraversano lasciano finalmente il posto al cielo limpido.
E’ a questo punto, quello a cui il 6° livello ti conduce, che tutto appare improvvisamente chiaro. E’ quando la pace si fa strada nel pensiero e raggiunge le profondità del tuo Essere, che tu ricordi chi sei.
E’ qui, ora, che le cose della vita, quelle che ti sei preparato a lasciare andare nelle fasi precedenti del Gioco, appaiono finalmente lontane e sempre qui che realizzi che ciò che stai vivendo è semplicemente qualcosa che accade.
E’ a questo punto che ricordi di essere il giocatore del gioco, di essere un giocatore e di essere, al contempo, il gioco stesso. E’ quando tutto si placa e resta solo la quiete, che la consapevolezza che nulla può nuocerti e nulla può scalfirti affiora.
E’ quando ti liberi dall’attaccamento all’idea di esistere in quanto uno-separato-dal-tutto che permetti alla magia di accadere e al processo di compiersi.
E’ in questo stato di profonda apertura, nello stato naturale, che le cose accadono senza fatica e senza sforzo ed è solo a questo punto, dopo aver affrontato la paura della morte, dopo essere morto e rinato, che il Giocatore inizia a intravedere cosa significa creare, manifestare, immaginare.
E’ nello stato naturale, nella nostra unica, vera, reale condizione, che abbiamo accesso all’incredibile potere della mente creatrice.
Vi aspettiamo, dunque, cari aspiranti Giocatori, alle soglie del mondo extra-ordinario, per vivere la vostra avventura e immergervi nelle meraviglie della realtà.
Prossimi appuntamenti con il Gioco dell’Eroe…
A presto,
Valeria