Vedere, vedersi, riconoscersi, disvelarsi

“Valeria, quello che mi dici è stupefacente e meraviglioso. Nel senso che non me lo aspettavo”.

Ho scoperto solo a distanza di tempo che ciò che avevo appena detto avrebbe fatto “andare la cena di traverso” alla persona a cui le mie parole erano destinate.

Probabilmente la sua esperienza e il candore con cui io parlavo gli hanno permesso di dissimulare molto bene lo sbigottimento provocato dal contenuto della frase.

Eppure per me era tutto così chiaro: era lì, davanti ai miei occhi, altrettanto certo, tangibile, ovvio, quanto il piatto di ceramica in cui stavo mangiando.

Ma lui non vedeva ciò che io vedevo io: nè in me, nè in lui, nè in noi.

In questo gioco del vedere, vedersi, riconoscersi e disvelarsi si racchiudono gli eventi degli ultimi 9 mesi: le esperienze che ho vissuto e quelle da cui mi sono debitamente tenuta alla larga.

Già, perchè mi sono ritrovata io stessa dall’altra parte, a distanza di poco tempo.

Il fatto è che, sul momento, non me ne sono accorta. La persona seduta davanti a me, infatti, ha utilizzato un approccio ben più delicato del mio che, non solo non ha danneggiato la mia digestione, ma, al contrario, mi ha permesso di glissare la questione.

Perchè, a volte, semplicemente, non è il momento.

E’ troppo presto o troppo tardi. A volte il problema è che le persone viaggiano a velocità diverse e se una aspetta l’altra, potrebbe rischiare di mettere in stand by la sua vita o di farsi risucchiare energia. A volte basta un pò di pazienza e basta aspettare che qualcosa nell’ingranaggio si sblocchi, o che si accenda la famosa lampadina.

Basta aspettare che l’altro si accorga di quello che sta succedendo.

Altre volte il treno passa e ti rendi conto che non ritornerà.

Non lo possiamo sapere ma quello che possiamo fare è ascoltarci e dire di sì a ciò che in quel momento la nostra parte più profonda ci suggerisce di fare, anche a costo di perdere un’occasione.

Se dovrà essere, sarà. E questa volta sarà il momento giusto.

E poi ci sono volte in cui l’attesa, invece che toglierti, ti dona energia, creatività, benessere, fiducia.

In quei casi riconosci che la vita ti sta offrendo qualcosa di prezioso. E allora riconosci che qualcosa in te è cambiato, che adesso sei prontoE allora dici di sì e ti lasci prendere per mano.


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