“Il dubbio è l’inizio della conoscenza” (Cartesio)
La notizia è di quelle che fanno discutere.
Lo scrittore francese Yann Moix, infatti, ha affermato in una recente intervista al settimanale francese Marie Claire di potersi innamorare esclusivamente di donne giovani (25 anni è il target ideale) e asiatiche. Lui, cinquantenne, ritiene infatti impossibile trovare belle e affascinanti le sue coetanee.
La reazione delle Insegnanti non tarda ad arrivare, ma, in questa occasione, ciò che propongo è sospendere il giudizio e assumere un atteggiamento neutrale, per poi dar vita ad una vera e propria disputatio filosofica.
Dopo aver riletto il testo e aver individuato le principali tematiche filosofiche in esso contenute (il tema dell’amore, ovviamente, ma anche l’estetica, l‘età e il tempo, l’etnia e la cultura, il riconoscimento dell’altro, ecc…), ho quindi diviso la Comunità di Ricerca in due gruppi, chiedendo poi a 4 persone di interpretare il ruolo dei giudici.
Il primo gruppo ha trovato buone ragioni a sostegno della tesi dello scrittore (compito non facile per un gruppo costituito soprattutto da donne), mentre l’altra metà ha lavorato sul fronte opposto.
Obiettivo, persuadere i giudici sia attraverso argomentazioni complete, pertinenti ed efficaci, sia attraverso uno stile espositivo il più possibile affascinante, coinvolgente, in grado di far leva sul vissuto emotivo e sulla razionalità degli interlocutori.
Didatticamente, questa espercitazione ha permesso ai corsisti di fare esperienza diretta di ciò che il facilitatore è chiamato a fare in una sessione di P4C, ossia, a mettere da parte se stesso e a risvlegliare, attraverso domande, esempi, controesempi, il senso critico e la capacità degli alunni di andare oltre ciò che appare ovvio, scontato, già aqcuisito.
Non stupisce quindi che, in fase di valutazione del lavoro, alcuni partecipanti osservino quanto l’esercizio sia servito per fare chiarezza sulle reali motivazioni che, ad inizio sessione, avevano portato ad assumere una posizione più istintiva ed emotiva, che filosoficamente ponderata.
Anche nelle sessoni filosofiche individuali, quindi, il consulente accompagna il consultante nell’esplorazione del vissuto emotivo e della sua visione del mondo, con lo scopo di aiutarlo a verficare se e quanto le sue idee siano fondate e quanto sia davvero consapevole di ciò che pensa e di ciò in cui crede.
Tutti, insomma, possiamo beneficiare dell’esempio di Cartesio e prenderci del tempo per mettere tutto in discussione. Salvo poi costruire il nostro sapere (e la nostra vita) su fondamenta più solide.
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Con affetto e gratitudine,
Valeria