Regole, norme e leggi morali: spunti per la consulenza filosofica individuale

“Tre cose formano una nazione: la sua terra, il suo popolo, e le sue leggi”.
(Abraham Lincoln)

 

Più spesso di quanto si immagini, il consulente filosofico fa appello alla sua capacità di improvvisare per strutturare una sessione individuale o di gruppo.

Se, in molti casi, infatti, la persona che si rivolge a lui desidera proporre una domanda o un tema su cui riflettere, accade però con altrettanta frequenza che il consultante chieda al consulente di proporgli uno stimolo con cui dare avvio al dialogo.

Questa mattina, per esempio, Sara*, una ragazza con cui lavoro ormai da qualche settimana, aveva semplicemente voglia di lasciarsi stupire e guidare nella pratica.

Le ho quindi chiesto di individuare un avvenimento che l’aveva particolarmente colpita negli ultimi giorni.

La sua risposta – il racconto di un’ingiustizia subita da una collega di lavoro – ci ha permesso di trovare il tema filosofico su cui si è focalizzata la nostra sessione.

Il primo passo è stato dunque ricostruire fedelmente l’accaduto, distinguendo tra l’oggettività del fatto e le emozioni  – le sue e quelle della collega –  che sono intervenute successivamente e che ci hanno poi permesso di esplicitare i giudizi di valore e le credenze che la mia interlocutrice ha associato a quanto accaduto.

A questo punto il dialogo si è concentrato sul concetto di legge, nel suo rapporto con la giustizia e sulla distinzione tra leggi, norme e regole.

Ciò che conta, in questa fase, è permettere al consultante di portare alla luce, con atteggiamento maieutico – ossia, attraverso le domande posta dal filosofo – la sua visione del mondo o, nel caso specifico, il significato che attribuiva ai termini esaminati.

Emerge, quindi, che per Sara la legge è qualcosa di eteronomo, ossia, per usare l’espressione che lei stessa ha proposto, un’imposizione esterna, calata dall’alto, sulla quale, spesso, possiamo dissentire.

La regola, invece, sembra scaturire dall’interno, da un sentire di diversa natura, più istintuale e il suo contenuto, evidentemente, varia da persona a persona. Regola, dunque, come momento di passaggio dal riconoscimento di ciò che è giusto e l’azione che ne scaturisce.

Se dunque, la legge ha come obiettivo favorire la convivenza e garantire l’appartenenza alla società in un modo che tenga conto delle esigenze di ognuno dei suoi membri, la regola è invece connessa alla condotta personale e i possibili conflitti si manifestano quando non c’è coerenza tra il sentire interno e l’agire esterno.

Altro passaggio importante, la relazione dei due concetti con la giustizia e l’indagine sui fondamenti stessi della giustizia.

Arriviamo infine al momento della valutazione, quello in cui chiedo al consultante di riflettere criticamente sul lavoro svolto, di identificare un parametro e di stabilire, in base ad esso, come è andata la consulenza.

Il simbolo che oggi Sara ha scelto è quello del cielo azzurro che rappresenta per lei la chiarezza del pensiero e la nitidezza della mente.

Ci salutiamo, come sempre, con un esercizio da svolgere autonomamente.

Ognuno dei membri della famiglia (lei, il marito e la bimba di 6 anni) dovranno scrivere una regola che ritengono importante per vivere bene in casa. Sono sicura che confrontando le risposte, avranno molto su cui riflettere!

Con l’augurio di un buon pomeriggio e la curiosità di sapere quali sono le norme, le regole e le leggi che ritenete importanti per vivere bene, Vi rinnovo l’invito a prenotare una sessione di consulenza filosofica individuale, di persona (il mercoledì a Milano) oppure on line.

E se volete un’idea sfiziosa per iniziare il dialogo, Vi aspetto martedì 9 aprile a Milano per la colazione filosofica.

Info e iscrizioni: Valeria