Miti d’amore nei laboratori di P4C

“Oh, audace e temeraria lucerna, vile strumento d’amore, tu hai osato bruciare il dio di ogni fuoco, tu che sei stata certamente inventata da un innamorato che voleva godere più a lungo, anche di notte, le dolcezze tanto desiderate!”

(dal mito di Amore e Psiche)

 

La settimana di San Valentino è stata l’occasione pr proporre agli alunni una riflessione sul tema dell’Amore.

Lo abbiamo fatto a partire da una breve meditazione che ha permesso loro di connettersi con il battito del cuore e con ciò che esso simboleggia.

Lo abbiamo fatto attraverso un gioco, quello delle “Parole amiche e nemiche“, che serve a creare associazioni mentali, ad ampliare il loro vocabolario e a sollecitare l’abilità di giustificare e spiegare il perché delle loro affermazioni.

Lo abbiamo fatto, infine, utilizzando un mito, quello di “Amore e Psiche” (o, meglio, Spiche, come continuavano a ripetere i bambini!).

Il testo ci è servito da stimolo, a partire da cui coltivare l’arte di domandare.

Nella fase iniziale ci siamo soffermati sulla comprensione del testo: chiamando in causa, uno dopo l’altro, tutti i 6 cappelli per pensare, abbiamo quindi ricercato dapprima le informazioni neutre, poi quelle connotate di pessimismo, di ottimismo, quelle che parlano di sentimenti e, infine, di organizzazione e soluzioni creative.

Il dialogo si è quindi concentrato sulle “forme dell’amore”, o meglio, sulla forma che, nella loro mente, il dio dell’Amore potrebbe avere.

Abbiamo poi indagato il potere dell’amore, ossia, le magie che, quando amiamo, possiamo fare anche nella realtà quotidiana, per spingerci, infine, a spiegare che cosa sia l’amore.

Le risposte dei bambini mi riempiono sempre di meraviglia, in quanto riescono a conciliare un po’ di sano pragmatismo con la dolcezza e l’ingenuità di chi sa ancora sognare.

Essere innamorati, per loro, implica prendersi cura uno dell’altro, ma anche vivere insieme e sposarsi, fare dei figli – naturalmente! – e voler bene all’altro.

Ma, ricorda la piccola Giulia, a volte quando ami qualcuno soffri, perché magari non contraccambia i tuoi sentimenti.

Lasciando che le loro parole evochino imagini ed esperienze e che mi facciano credere in futuro in cui certi valori non tramontano mai, li saluto dando loro appuntamento alla prossima settimana.

Con gioia e gratitudine,

Valeria