“Tre cose ci sono rimaste del paradiso: le stelle, i fiori e i bambini”.
(Dante Alighieri)
“Maestra, mi è caduto il dente!”.
Inevitabilmente catalizzata dall’evento, l’attenzione dei bambini è stata poi difficile da recuperare.
Inutile negare che, quando si pratica con i più piccoli, buona parte del lavoro consiste nell’inventare modi sempre nuovi per tenerli “sul pezzo” e per renderli partecipi e collaborativi nelle diverse fasi del laboratorio.
Impossibile, per esempio, ricorrere all’agenda, ovvero, al cartellone sul quale normalmente si fissano le parole chiave e i concetti più rilevanti che emergono durante il dialogo. Come, d’altronde, è impensabile un dialogo che si protragga per più di 10 minuti.
Ma come fare, allora, a coltivare la filosofia anche nella scuola dell’infanzia o al primo anno della primaria?
Attraverso i giochi, attraverso l’esperienza, attraverso l’invito a riflettere sui racconti che si leggono loro o sulle immagini o i video che fungono da stimolo per il confronto.
Molto importante, anche, soprattutto durante i primi incontri, definire insieme alcuni concetti-chiave, come quello di cerchio, così da permettere loro di interiorizzare il setting della comunità di ricerca e le regole che ci permetteranno di dialogare e giocare in armonia, nel pieno rispetto dei compagni.
Per farlo, per stabilire insieme cosa significhi stare in “cerchio”, ho portato loro un hoola-hop e tanti oggetti, chiedendo a ciascuno di sceglierne e uno e di porlo dentro o fuori a seconda che l’oggetto scelto fosse o meno circolare.
Interessante notare, in questa fase, che il filo di lana o la corda, che possono assumere forme diverse, siano stati posti prima fuori e poi dentro l’hoola-hop e che, secondo i bambini, ci sono fattori che contribuiscono a rendere alcune cose più circolari di altre, come la superficie liscia o la tridimensionalità della pallina da tennis.
Indispensabile, inoltre, diffrenziare e coinvolgere il corpo: chiedere ai più piccoli di restare seduti per l’intera durata della sessione, infatti, significa infatti ignorare il fisiologico desiderio di mobilità e spegnere la naturale energia che, come un vortice, a volte travolge, altre volte ricarica il facilitatore.
Il percorso filosofico iniziato a Curno (Bg) da qualche settimana, mi sta insegnando, per esempio, che non sempre serve chiedere di porre domande, perchè i bambini ne pongono spontaneamente di ogni tipo, a volte pertinenti, altre volte frutto della semplice richiesta di attenzione.
Un’abilità che viene richiesta, in questo caso, è utilizzare un linguaggio estremamente chiaro, fatto di frasi brevi, incisive, che non lascia spazio ai fraintendimenti e alle interpretazioni: già, perchè, per quanto piccoli, i giovani filosofi sanno benissimo come rispedire al mittente un “comando” contraddittorio o come sottolineare un errore o una distrazione.
E’ quindi indispensabile, ancora più che con i ragazzi più grandi o con gli adulti – o almeno in modo diverso – esserci totalmente.
Non basta la presenza fisica e inutili sono i richiami e o gli utlimatum: ciò che i bambini richiedono è che tu ci sia, che tu non perda di vista il tuo ruolo di guida e di adulto, ma anche che sappia prenderti sempre con ironia e che coltivi una buona dose di pazienza e flessibilità, così da sfruttare anche l’arrivo della neve – che sempre destabilizza le classi – o la caduta del dentino di latte.
Cogliendo quindi questo stimolo imprevisto, interrogo i miei interlocutori sull’arrivo della Fatina dei denti – che, non si discute, arriverà durante la notte per lasciare un piccolo omaggio sotto il cuscino.
E scopro, così che ognuno ha una sua verità e una sua storia da raccontare, che sigliamo in un disegno che va ad arricchire il cartellone nel quale, settimana dopo settimana, poniamo il simoblo del lavoro fatto insieme.
Saluto i bambini con il consueto gesto di chiusura – i tre rintocchi dei cimbali e gli ricordo il compito della settimana: scegliere il loro peluches preferito da portare il prossimo martedì.
Per attivare un percorso filosofico nella tua scuola o associazione: Valeria.
Prossimi appuntamenti con la formazione in Philosophy For children: Eventi.
Con l’augurio di lasciarvi sempre meravigliare dai più piccoli,
Valeria