“Voglio lasciarmi andare, voglio farmi catturare, rinunciare ai miei punti di riferimento, sgusciar fuori dalla persona che sono, abbandonarmi tutto alle spalle, come un serpente che si libera della sua vecchia pelle”.
(Khaled Hosseini)
“Quando mangiamo troppa cioccolata manchiamo di rispetto a noi stessi”. “E quando qualcuno ci ignora ci manca di rispetto”. “Quando la mamma pulisce, rispetta la casa”. “Quando la domenica dormiamo un paio di oretta in più, ci trattiamo con rispetto perchè ci coccoliamo un pò”.
Queste sono solo alcune delle idee emerse nel secondo incontro di filosofia a Zanica (Bg): un percorso che coinvolge, trasversalmente, gli alunni delle classi quinte della scuola primaria e di terza media.
Una sfida impegnativa, perchè le abilità cognitive dei ragazzi sono differenti e anche il bagaglio culturale e il patrimonio di esperienze varia, ma che sta regalando grandi soddisfazioni, una tra tutte, la collaborazione che si è instaurata spontaneamente durante il lavoro in gruppo, dove i più grandi si sentono in qualche modo responsabili verso gli alunni di quinta, ma che lasciano loro ampio spazio per esprimersi, per liberare la creatività e per condividere idee e suggerimenti.
Pronti ad accogliere con rispetto gli interventi dei giovani membri della Comunità di Ricerca, i ragazzi di terza condividono liberamente il loro vissuto e valutano ogni spunto indipendentemente dall’eta di chi lo propone.
Il tema di oggi, quello dei valori,rappresenta il secondo tassello di un puzzle che ha come filo conduttore il cambiamento: quello che riguarda ciascun alunno in questa fase di transizione da un ciclo scolastico all’altro.
Il nostro tema, dicevamo, ci ha portati a confrontarci su cosa guidi le nostre azioni, sui punti di riferimento che abbiamo, sulle modalità di comportamento che i genitori, la scuola, le persone più grandi ci hanno trasmesso e che, nel corso della vita, saremo chiamati a sottoporre a verifica e a calare nell’esperienza, rimepiendo, così le parole di contenuto.
E’ proprio così che procede il nostro lavoro oggi: partiamo dal generale, dal concetto, da una parola – valore, che tutti i membri della CdR hanno sentito: una parola di uso quotidiano, spesso, anzi, abusata, ma che, osservata più da vicino, presenta spazio di soggettività e zone di ombra.
Iniziamo allora con il chiederci che cosa ognuno associ a tale termine e ne emergono presto diverse sfumature di significato: dal valore economico (il preezzo) a quelo affettivo, dal valore come linea di condotta al valore come rarità.
Il passaggio successivo è avvicinare un po’ di più questo termine alla realtà e allora, insieme, stiliamo un elenco di 10 valori e così ci troviamo a fare i conti con termini quali famiglia, amicizia, rispetto, fiducia, fede, determinazione, divertimento, amore, e molti atri.
Dopo una breve scrematura, circoscriviamo la nostra attenzione ai tre che i ragazzi ritengono più significativi per la loro vita (famiglia, amicizia, rispetto) e, partendo da questi, troviamo esempi che ci diano modo di verificare se tra ciò che diciamo di credere e le nostre azioni ci sia o meno corrispondenza.
Il laboratorio, secondo di quattro appuntamenti, giunge al termine e, come la scorsa settimana, saluto i ragazzi invitandoli a prendere un respiro profondo e lasciare che la citazione della giornata risuoni dentro di loro e offra occasioni e stimoli per la riflessione individuale durante la settimana.
Saluto anche Voi, allora, e Vi auguro di conservare quelle qualità che i ragazzi dicono di voler portare nella vita che li aspetta, quella in cui saranno, sì cresciuti, più responsabili e colti, con maggiori esperienze e forse anche con schemi mentali differenti, ma in cui si augurano di portare la felicità, la genuinità e la spontaneità dei bambini.
Valeria