“Non dimentichiamo che le piccole emozioni sono i grandi capitani della nostra vita e che obbediamo a loro senza saperlo”. (Vincent Van Gogh)
“La mia era color verde acqua“, dice Giacomo.
“La mia invece era gialla e la sentivo nella testa”, prosegue Giulia.
“La mia ha cambiato colore e non sapevo bene darle un nome”, continua Alessandro.
Siamo andati a caccia di emozioni, oggi, al secondo appuntamento del percorso “Star bene a scuola” attivato negli I.C. Di Almenno San Bartolomeo, Barzana e Palazzago (Bg).
Sei incontri per capire cosa ci fa stare bene, riconoscere il nostro stato d’animo, momento dopo momento, e trovare strategie e strumenti per coltivare il benessere. A scuola, ma non solo.
Dopo aver scoperto il “super-potere del cuore” ed aver stabilito un solido ancoraggio al respiro, ci siamo focalizzati sulle emozioni che quotidianamente ci attraversano e alle quali, come ricodano giustamente alcuni alunni, non è sempre facile dare un nome.
Il laboratorio si apre con un gioco: divisi a squadre, i componenti di ogni gruppo sono chiamati a comporre un puzzle e ad abbinare ogni immagine con lo stato emotivo corrispondente.
Propedeutica a questa attività, la fase in cui, seduti in cerchio, scopriamo il significato di espressioni come imbronciato, furibondo, annoiato, felice, innamorato, spensierato, confuso o divertito.
Partendo, come nelle sessioni di Philosophy for Children, dall’esperienza diretta degli alunni, dagli esempi tratti dalla loro vita quotidiana e dai loro racconti, abbiamo poi progressivamente astratto e individuato definizioni che, per quanto parziali e provvisorie, tenessero conto del contributo di tutti e che servissero per fare chiarezza sulle parole selezionate.
Scopro così che non tutti conoscono il termine spensierato e che c’è parecchia confusione sulla parola furibondo che, per una quantità sorpendente di piccoli esploratori è associata a tutti quei momenti in cui si perde il controllo.
Momento finale, quello in cui chiudiamo gli occhi e spostiamo l’attenzione dall’esterno all’interno, in cerca dell’emozione che prevale in noi alla fine della pratica.
Gioia e felicità spopolano, ma anche calma e rilassatezza sono due stati d’animo diffusi.
Compito della settimana, ritagliarsi un momento per stare a contatto con il proprio vissuto interiore e poi tradurre questo sentire in un disegno da condividere con i compagni la prossima settimana.
Ci salutiamo con il classico rintocco della campana tibetana che chiude il momento magico del cerchio e ci riconsegna alla quotidianità.
Ma prima di tronare al mondo esterno e al suo ritmo spesso frenetico, mi regalo un momento per chiedermi come sto e qual è il nome della mia emozione: gioia, suppongo, mista a tanta soddisfazione.
E le immagini che immediatamente invasono la mente sono quelle dei fiori colorati del Messico e le melodie travolgenti della musica cubana!
Con l’augurio che, ovunque la vita vi sta conducendo, possa regalarvi momenti di spensieratezza, leggerezza, gioia e apertura,
Valeria
PROSSIMI APPUNTAMENTI CON LA FORMAZIONE IN PHILOSOPHY FOR CHILDREN
- Bergamo, sabato 23 marzo 2019: Giornata di approfondimento: La logica nei laboratori di filosofia
- Roma, sabato 13 e domenca 14 aprile 2019: Corso base in Philosophy for Children
- Milano, sabato 11 e domenica 12 maggio: Corso base in Philsophy Foc Children
- Bergamo, sabato 18 maggio: Giornata di approfondimento: I pre-testi: come sceglierli, le caratteristiche, le proposte