Si usano spesso espressioni come “affrontare la paura” o “vincere la paura”: l’invito di oggi vuole essere quello di provare ad esplorare la paura con atteggiamento filosofico, ovvero, privo di pre-giudizi e idee preconfezionate, stereotipi che ci siamo abituati a scambiare per verità.
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LA PRATICA:
Prova ad evocare un’immagine che ti spaventa, qualcosa che non vorresti accadesse, qualcosa che temi e a stare in contatto con ciò che questa immagine suscita in te. Osserva quali emozioni si risvegliano, quali reazioni ha il tuo corpo, quali pensieri scorrono nella tua mente. Lasciati libero di evocare anche immagini irrazionali e vivi l’esperienza fino in fondo. Prova a restare fermo, a vivere l’esperienza, ovunque ti conduca.
Non è semplice, poichè la reazione abituale davanti alla paura è quella di fuggire, di distogliere lo sguardo, di evitare il disagio. Eppure, se proviamo a vivere l’esperienza fino in fondo, scopriremo che la paura si dissolve, la riconosceremo come un’idea, un’immagine e la pratica ci permetterà di fare l’esperienza della non-oggettività del reale.
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LO YOGA E’ VITA, LA VITA E’ YOGA
Abituarsi a confrontarci con la paura in meditazione, in un contesto protetto, permette di prendere dimestichezza con questa consapevolezza, in modo da poter applicare gli insegnamenti – e quindi comportarsi da esseri risvegliati e consapevoli e non da vittime – anche quando la paura si manifesterà nella nostra vita quotidiana. Non c’è alcuna differenza, infatti, tra ciò che accade in meditazione e ciò che accade nella vita: l’una è lo specchio dell’altra!
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