Pensiero Made in Italy: nuove frontiere per la pratica filosofica

“Il genio inglese rende grossolano e naturale tutto ciò che riceve.
Il genio francese diluisce, semplifica, logicizza, orna.
Il genio tedesco mescola, media, imbroglia, moralizza.
Il genio italiano ha usato nel modo di gran lunga più libero e fine ciò che ha preso a prestito e ci ha messo dentro molto di più di quello che ne ha ricavato, essendo il genio più ricco, che più poteva donare”.
(Friedrich Nietzsche)

 

Esiste un pensiero made in Italy, ossia un modo di pensare tipicamente italiano? E in che modo questo può aprire nuovi orizzonti per la pratica filosfica?

Nata in Germania negli anni Ottanta da un’intuizione di Gerd Achenbach, la consulenza filosofica è ancora oggi una pratica in piena evoluzione.

Molti  sono stati i tentativi di definirla, codificarla, collocarla, e altrettanto numerosi i dibattiti che hanno visto protagonisti i filosofi/consulenti senza che tuttavia questo abbia portato ad una visione comune.

Ma è possibile che proprio questa difficoltà riveli uno dei tratti che connotano la consulenza filosofica rispetto ad altre pratiche quali il counselling o la terapia?

Sembra che la consulenza filosofica abbia una natura in continua evoluzione e che metodo, obiettivi e strumenti possano cambiare in funzione del contesto senza che ciò renda i percorso filosofici meno stimolanti, interessanti, profondi, efficaci.

Proprio questo tratto in un certo senso versatile, d’altronde, riflette l’approccio squisitamente italiano alla riflessione, quello che il Dott. Alberto Peretti, filosofo e titolare della società di servizi e consulenza Genius Faber – Lavoro italiano ha definitoPensiero made in Italy“.

<<Parlare di un pensiero made in Italy>> continua Peretti <<significa valorizzare un’intelligenza del fare e nel fare, un modo di approcciare questioni e problemi caratterizzato da agilità, flessibilità, integrazione. La filosofia di matrice italiana ha letto la realtà con un atteggiamento che oggi risulta molto adatto a interpretare la complessità del presente>>.

Al pari del cibo e della moda, dunque, sembra che esista anche una tipicità del pensiero italiano e il Meeting di Pratiche Filosofiche in programma sabato 5 e domenica 6 ottobre a Bergamo sembra proprio il contesto ideale per riflettere su questa ipotesi.

L’incontro, infatti, è aperto a filosofi, psicologi, pedagogisti, eductatori e vede tra i facilitatori che si alterneranno alla guida di workshop, consulenze e lezioni alcuni tra i nomi più conosciuti del panorama delle pratiche filosofiche italiani: da Neri Pollastri, pioniere della consulenza filosofica, ad Antonio Cosentino, che, in qualità di Presidente del CRIF (Centro Ricerca Indagine filosofica), ha formato centinaia di filosofi al metodo della comunità di ricerca applicata al panorama educativo, da Giancarlo Marinelli, Direttore della SUCF (Scuola Umbra di Consulenza Filosofica ) e punto di riferimento per le pratiche filosofiche alle giovani leve, come Luca Nave (PRAGMA) e la stessa Valeria Trabattoni (FilosofiaAmica).

Un’opportunità, questa, non solo per filosofi e umanisti, ma anche per imprenditori che, da un lato, scopriranno nelle radici filosofiche italiane un modello di pensiero che si fonda su creatività e spirito adattivo e, dall’altro, potranno cogliere come il pensare italiano possa diventare leva strategica del made in Italy.

L’incontro, infatti, ha tra gli obiettivi quello di riflettere sulle origini più autentiche della nostra cultura filosofica nella convinzione che si possa fare del modo di pensare italiano un marchio distintivo in grado di promuovere  anche una nuova economia e un nuovo modo di fare impresa.

L’incontro si terrà in un piccolo paese alle porte di Bergamo, terra che notoriamente ha fatto della dedizione al lavoro uno dei propri tratti distintivi. La scelta è dettata dall’esigenza di garantire un’atmosfera adatta al pensare in un contesto che favorisce la riflessione senza però chiudersi al mondo.

L’incontro si svolgerà nelle giornate di sabato 5 e domenica 6 ottobre dalle 10:00 alle 17:00 in via Torre, 16 a Medolago (Bg). La quota di partecipazione è 50,00€ per l’intero percorso, l’iscrizione è obbligatoria e va fatta via mail a: [email protected].

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