Il Ritiro di Mindful Eating

Confesso: per tutto il pomeriggio mi sono chiesta che cosa ci facessi lì e mi sono arrovellata il cervello cercando dei modi per uscire da quella situazione.

Lo sapevo: dovevo ascoltare la mamma che mi diceva di non andare, che era meglio stare a casa (lei d’altronde lo dice per qualunque cosa esca appena appena dai sentieri già esplorati, ma questo è un altro argomento!).

Il posto era bellissimo, Stefania mi ha accolto con gentilezza e calore, sebbene fosse la prima volta che mi vedesse, il sole alto nel cielo, la villa una favola, c’era persino la piscina! Tutto, insomma, era perfetto.

Come mai, allora io non stavo bene? Come mai quella situazione sembrava la brutta copia di quel fine settimana sognato e immaginato nei dettagli? Come mai mi sentivo nel posto sbagliato, con un ruolo sbagliato, stretta in panni che non erano i miei e dai quali non sapevo come liberarmi?

Con il senno di poi posso trovare tante risposte a queste domande, alcune delle quali talmente ovvie da spingermi a chiedermi che cosa avessi in testa quando ho preso il treno e mi sono messa in viaggio.

Eppure quel viaggio andava fatto.

Anche se ha fatto male, anche se si è concluso con gli occhi gonfi di lacrime: sì, sono certa che sia stata la cosa giusta.

Perchè quel viaggio, l’averlo fatto, l’essere restata fino alla fine mi ha fatto capire chi non posso e non voglio essere, ma anche chi sono.

Mi ha spinta a confrontarmi con il fatto che era ora di fare alcune scelte e di riprendere in mano le redini di quella vita che sembrava mi stesse scivolando tra le mani, facendomi sentire come una foglia al vento.

E’ per questo che, a distanza di un anno, ho scelto proprio questa splendida location per un ritiro che sicuramente toccherà corde altrettanto profonde in chi deciderà di avventurarsi nel viaggio all’interno di sè.

Il ritiro di mindful eating è soprattutto questo: un’esperienza trasformativa, un momento per stare in contatto con noi stessi, con ciò che di noi ci piace e con ciò che fatichiamo a vedere e ad accettare.

E’ l’opportunità per fare il punto della situazione e per lasciare emergere, in un contesto protetto, intimo, sicuro, le proprie fragilità e i propri sogni.

E’ la consapevolezza che non sai che cosa ti riserva il Viaggio, ma anche la serenità di trovare qualcuno (me, Stefania, il gruppo) che ti sostiene e che ti permette di ritrovare quella scintilla che molti chiamano anima.

Per tornare a darle voce e a farla risplendere.

Ti aspetto dal 24 al 26 luglio a Bologna!

Valeria

Info: [email protected]