Socrate:<<Non comprendi che anche gli errori nell’agire dipendono da questa ignoranza, ossia, dal fatto che, non sapendo, si creder di sapere?>>. (Platone, Alcibiade)
Che cos’è la consulenza filosofica?
In che cosa si distingue da una seduta di counselling o di psicoterapia? E in che modo ci permette di migliorare la qualità della nostra vita?
Queste sono alcune delle principali domande che mi vengono rivolte quando parlo del mio lavoro in qualità di consulente.
La consulenza filosofica, innanzi tutto, può essere svolta in modalità individuale e, in questo caso, l’incontro è tra il filosofo e il consultante, che arriva in seduta con un bagaglio di idee, emozioni, credenze, aspettative che, sistematicamente, verranno accolte, prese in considerazione, messe alla prova e, se necessario, destrutturate.
L’altra possibilità è la consulenza rivolta a gruppi e può avvenire in contesti informali come quelli dei laboratori filosofici o dei caffè filosofici o in ambiti più strutturati come quelli scolastici (come nella philosophy for children) o aziendali.
Diversi contesti, diverse modalità di approccio, diversi stimoli ed esperienze proposte, ma un unico obiettivo: stimolare la nostra capacità di osservare le idee e gli schemi mentali che ci abitano con lucidità, rigore e “non-attaccamento”, comprendere in che modo i nostri habitus mentali contribuiscono a guidare – più o meno consapevolmente – le nostre vite per arrivare a scegliere, con maggiore consapevolezza, di lasciare andare gli schemi boicottanti e le idee limitanti ed abbracciare uno stile di pensiero – e di vita – più funzionale al nostro ben-essere.
La pratica filosofica, infatti, in qualunque forma venga proposta ed esercitata, è una attività profondamente trasformativa.
Come una meditazione o una sessione di yoga, ciò che conta, è farla.
Solo la pratica, l’esercizio costante del pensiero, infatti, permette di allenare la nostra flessibilità mentale, di nutrire la mente con nuovi stimoli, di imparare a relativizzare il nostro pensiero, riconoscendolo come uno dei possibili sguardi sul mondo, e di arrivare ad abbracciare, in alcuni casi, un modello diverso da quello originario.
La consulenza filosofica, dunque, è prima di tutto un esercizio ed un impegno con noi stessi: seduti davanti al filosofo, ci dichiariamo disposti a lasciare che le sue domande e le sue osservazioni – mai finalizzate ad indirizzare il cliente verso uno specifico paradigma – penetrino in noi e ci scardinino. Quello tra consulente e consultante, è quindi un rapporto di fiducia e collaborazione reciproca.
Per maggiori informazioni e per riservare la tua seduta individuale, contattami.
Con affetto,
Valeria