“Quanto lontana o quanto vicina sei, Ingeborg? Dimmelo, così saprò se stai chiudendo gli occhi, mentre ora io ti bacio”.
(Paul Celan)
Amore, ciao.
Il silenzio della casa mi ricorda che non ci sei.
La distanza si fa sentire e ancora molti giorni passeranno prima di poterci abbracciare.
E’ curioso come il reciproco desiderio di una quotidianità che non sa mai di routine, si alimenti proprio grazie ai nostri spostamenti e all’atrettanto vivido desiderio di coltivare quelle passioni che, di giorno in giorno, diventano per entrambi una professione.
Abitare nella tua casa, quella che ho conosciuto solo nei giorno passati insieme, sentirla “mia” e al tempo stesso riconoscere che, senza di te, il colore delle giornate è meno nitido, meno luminoso: godersi ogni istante e contemporaneamente tornare con la mente a quando, solo pochi giorni fa, le nostre vite erano scandite dalla presenza dell’altro, dalle risate, dalle condivisioni, dalle gite fuori porta e anche dai confronti sinceri e profondi che fanno dell’altro un terreno di incontro ed un punto di riferimento che, col tempo, diventa presenza stabile, ma mai scontata.
Questi giorni stanno andando bene.
D’altronde, come potrei non sentirmi bene praticando yoga in riva al mare o passeggiando qua e là per questa città che ti fa sentire a casa e in vacanza nello stesso momento? Come potrei non essere contenta di rivedere persone che, anche se da poco, ormai fanno parte della cerchia di amicizie a cui tieni? E come potrei non sentirmi bene osservando che, di giorno in giorno, rinasce il desiderio di scrivere, di progettare, di organizzare corsi ed eventi, di studiare e di meditare?
Sì, questi giorni stanno andando bene. Ed io mi sento forte e felice.
I giorni che ci separano sono ancora molti e molte le cose che vorrei dirti delle settimane passate e di tutto ciò che esse hanno significato.
Molti i racconti della Cina che vorrei sentire da te e altrettanti quelli che vorrei farti sulla mia permanenza a Pesaro.
Arriverà tutto questo, arriverà il momento degli abbracci e della magia del ritrovarsi, forse più forti, forse più uniti, certamente trasformati dalle reciproche esperienze che stiamo vivendo.
In attesa di rivederti e lasciarmi stringere forte, confido che la richiesta che ho affidato al cosmo possa avverarsi e che qualche Guru sparso qua e là nel tempo e nello spazio, ci dia modo di sperimentare, ancora una volta, cosa significa vivere in Unione col Tutto.
E con questa critica frase, ti saluto, ti abbracci e ti ricordo che ti amo!
Valeria