“Ecco quel che dobbiamo provare tutti. Una vera, autentica pienezza di sentimento. Una volta, una volta almeno”.
(David herbert Lawrence)
Wholeness: termine inglese che può essere tradotto con pienezza, completa espressione di sè, realizzazione dell’individuo.
Wholeness è un’esperienza, qualcosa che si prova quando si trascendono i confini dell’ego e ci si sente parte della totalità, del tutto, profondamente connessi con se stessi, con gli altri, con la realtà.
Wholeness è un modo di vivere, che sostituisce il bisogno dell’io di controllare, dirigere, gli eventi con la fiducia che, lasciandoci guidare dalla vita, questa diventerà nostra alleata nel percorso di auto-realizzazione.
Wholeness è consapevolezza che esiste una saggezza dell’universo ed una saggezza interiore, che diventa indispensabile alleata quando dobbiamo prendere una decisione.
Wholeness è anche coraggio di abbandonare obiettivi e metodi per far sì che la nostra vita sia, forse, diversa da quella che avevamo immaginato, ma, proprio per questo, più aderente a ciò che siamo.
Wholeness è anche necessità di compiere una vera e propria rivoluzione: quella che impone di abbandonare alcuni tra i valori dominanti della società (efficacia, efficienza, velocità, successo, ecc..) per tornare a chiderci che cosa conta davvero per noi, in questo momento.
Wholeness è un percorso individuale, collettivo, sociale, culturale: è prender atto che molte persone sonoo sulla soglia del burnout e che l’economia e l’ambiente lo sono in modo analogo.
Tutto questo può essere tanto un dramma quanto un’opportunità: se abbracciamo un approccio evolutivo, siamo allora disposti a riconoscere che tale situazione critica può diventare una preziosa occasione per cambiare.
Morire per rinascere, dunque, come esseri più liberi, più felici, più determinati ad essere, autenticamente, noi stessi.
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