“Perduto è tutto il tempo che in amor non si spende”.
(Torquato Tasso)
Pochi giorni, ma vissuti con tale intensità da farli sembrare eterni.
Si erano presi queste vacanze solo per loro, per tornare a dedicarsi del tempo, a coltivare complicità, intimità.
Avevano atteso con gioia ed emozione l’arrivo del Natale, consapevoli che la loro unione avrebbe dato nuovo senso a quei gesti che, se privati dell’anima, restano fredde ripetizioni di un passato che non c’è più.
Si erano ritrovati, in quei momenti. Ed avevano riscoperto il piacere di scambiarsi degli auguri sinceri, la felicità di restare per ore abbracciati, davanti al camino, con un bicchiere di vino e della musica in sottofondo.
Avevano capito quanto fosero importanti uno per l’altra e si scoprivano pronti a dirselo, con sincerità, con trasparenza, certi che l’altro avrebbe custodito quelle parole a volte sussurrate, altre gridate, come un tesoro prezioso, di cui essere gelosi.
Avevano passato intere notti facendo l’amore, per poi correre nella neve, come bambini, l’indomani mattina. Si erano sentiti coppia, si erano nutriti a vicenda con idee, proposte e spunti.
Avevano visto mostre, avevano noleggiato un film, si erano confrontati sui rispettivi progetti, certi che avrebbero trovato, grazie alla conversazione, nuovi stimoli per migliorarsi.
Si erano amati tanto e non volevano più smettere di farlo.
Si sentivano come ritrovati, nnostante non si fossero mai davvero persi.
Sentivano l’urgenza di vivere e la certezza che lo avrebbero fatto. Si immaginavano felici e si stupivano nell’esserlo già.
Si sentivano due ed uno, al tempo stesso.
Provavano amore e ne davano senza riserve.
Erano loro, una cosa sola, divenuta ormai un’entità più grande.
Il loro abbraccio li avvolgeva e li faceva sentire protetti. Si amavano e rendevano il mondo un posto più bello, anche per gli altri.
Con gioia, gratitudine, amore,
Valeria