“Insegnando, impariamo”
(Arthur Schopenhauer)
E’ iniziato tutto con un cioccolatino.
Uno di quelli che ti regala il piacere della croccantezza e l’intensità del cioccolato.
L’aula è piena e più di trenta Docenti partecipano attivamente all’esperienza di mindful eating con la quale apro la sessione odierna.
Siamo al terzo incontro di formazione sulla Philosophy for Children ed ormai termini come “Comunità di ricerca“, “dialogo dialogale“, “agenda“, e “piano di discussione” sono divenuti familiari.
Per questo, volta dopo volta, i momenti dedicati alla teoria possono lasciare spazio all’esercitazione.
L’aderenza al metodo, infatti, tanto importante nei primi assaggi di pratica filosofica, può infatti accompagnarsi, via via che il percorso proesegue, a sperimentazioni, variazioni sul tema e a tutto ciò che il facilitatore ritiene utile per risvegliare la curiosità degli interlocutori e permettere loro di di acquisire quanti più stimoli, suggerimenti, idee possibili, da repicare con in classe.
Iniziamo allora con un classico del mindful eating, che ci regala il piacere di un breve intervallo dalla corsa giornaliera, per poi individuare i temi filosofici che l’esperienza suggerisce: come un vero e prprio pre-testo, l’assaggio del Bacio Perugina ci permette di stimolare il pensiero e aprire alla riflessione.
Emergono così parole chiave quali: piacere, corporeità, alimentazione, salute, condivisione, attesa, ma anche soggettività, solitudine, dolcezza e ricordi.
Alcune piste di indagine risultano particolarmente “stuzzicanti” e ci stupiamo (ma non troppo!) del fatto che il medesimo stimolo possa condurre a dialoghi potenzialmente così diversi.
Propongo quindi di indivduare, tra i temi emersi, i tre che ci incuriosicono particolarmente, per poi, in gruppo, sceglierne uno ed elaborare una domanda a partire da esso.
Tre gruppi, quindi, per tre domande.
“Quando ci si sente davvero in relazione con se stessi?”
“Come le esperienze personali e uniche portano alla conoscenza di sè?”
“Quando si prova dolcezza?”.
La sessione si chiude con un momento di valutazione e condivisione,e, soprattutto, con le indicazioni per l’attività settimanale: partire da una di queste domande e scrivere un testo di 10 righe provando a calare la domanda nelle propria esperienza, nella propria vita, così che la filosofia diventi occasione per tornare a se stessi e ri-pensare la vita.
Con l’augurio che ogni pre-testo nel quale quotidianamente ci imbattiamo diventi occasione per conoscere se stessi e il mondo sempre più a fondo,
Valeria