In amore vince chi cambia

“Fare un nuovo passo, dire una nuova parola, è ciò che la gente teme di più”.
(Fëdor Dostoevskij)

 

L‘Amore, l’ho visto molte volte, è quella forza che ti trasforma e ti da il coraggio di fare qualcosa che ti costringe ad uscire dalla tua zona di comfort.

Quando due persone si incontrano, spesso sono spinte ad uscire da loro stesse e a diventare qualcosa di diverso da ciò che sono sempre state.

L’amore, in questo senso, è il motore del cambiamento, la forza che permette di farlo e anche la motivazione: il desiderio della persona amata, infatti, è più forte della paura di abbandonare l’abitudine.

E’ l’idillio!

L’uno si dà all’altra/o, senza chiedere nulla in cambio, seppur con la legittima speranza di vedere ricambiato il proprio sentimento.

In questa fase, siamo talmente motivati, da abbandonare le resistenze e metterci in gioco.

Ed è proprio qui che accade la magia: nel darci, diamo a noi stessi la possibilità di essere diversi.

Donarsi all’alto, insomma, ci porta fuori dalle immagini di noi con cui ci siamo identificati. E questo è al tempo stesso meraviglioso e difficile da sostenere.

Ecco perchè, a volte, dopo la fase dell’innamoramento, qualcuno è spinto a tornare indietro: si ritorna al noto, all’abitudine, in quel terreno sicuro che già abbiamo battuto chissà quante volte.

Ci dimentichiamo, così facendo, che l’altro ci ha dato l’opportunità di sprigionare il nostro potenziale e  retrocediamo.

Questo accade perchè stare con un “io” che non conosciamo, può spaventare.

E così, anche quando siamo perfettamente consapevoli che questo “io” è ciò che abbiamo sempre desiderato essere e ciò che permette alle cose di fluire nel modo giusto, camminiamo come i gamberi!

Poco male: l’importante è soffermarci ad osservare le nostre dinamiche, essere consapevoli di ciò che siamo e facciamo e, con pazienza e perseveranza, correggere il tiro.

Con affetto, allora, verso tutti coloro che, da veri Avventurieri, hanno il coraggio di cambiare e la determinazione di provarci, giorno dopo giorno,

Valeria