Se la vostra intenzione è quella di calmare i vostri figli o di liberarvi dai loro capricci, sappiate che la prima regola per un genitore (o un educatore) che voglia proporre la pratica della mindfulness ai più piccoli, è quella di liberarsi dalle aspettative.
La seconda è quella di coltivare, noi per primi, la calma e la gentilezza anche nei momenti in cui questo risulta più difficile.
Praticare mindfulness, infatti, significa in primo luogo accettare le cose per come sono, accettare, dunque, l’iperattività dei bambini o il fatto che, semplicemente, potrebbero non condividere il nostro stesso entusiasmo per la meditazione!
Detto questo, esistono tanti modi per avvicinare i bambini a questo incredibile mondo e numerosi sono ormai i testi e i blog dedicati a questo argomento.
Sul sito leftbrainbuddha.com, per esempio, troviamo numerisi suggerimenti per insegnare la mindfulness ai ragazzi.
Eccone alcuni:
1. RENDI SEMPLICI LE COSE.
Con i bambini più grandi e con gli adolescenti è possibile spiegare cosa significa mindfulness, usando la definizione classica di Kabat Zinn “Mindfulness è portare l’attenzione al momento presente, momento per momento, intenzionalmente e senza giudicare”.
Ma con i bambini più piccoli sarebbe una definizione troppo complessa. Per quello potrebbe essere sostituita dal notare i propri pensieri, dal sentire le emozioni come sono nel corpo. Oppure l’ascolto del panorama sonoro, con tutti i suoni – e il silenzio – che lo compongono.
2. IL SUONO DELLA CAMPANA.
Negli Stati Uniti è stato portato avanti un programma nelle scuole in cui ai bambini, in classe, veniva proposto ogni giorno un momento di pausa, ascoltando il suono delle campane. Il programma ha dimostrato significativi miglioramenti nei livelli di attenzione, tanto che la sua diffusione sul territorio nazionale è stata molto ampia. Noi possiamo sostituirlo con l’ascolto del suono delle nostre campane, che abbiamo ancora la fortuna di avere come segnalazione dell’ora. Oppure suonare una campana da meditazione e chiedere l’attenzione al suono fino a che non svanisce.
Richiede un tempo brevissimo (di solito dai 30 sec. a 1 min.). I suoi effetti sono incoraggianti!
3. IL RITO DELLA SERA
Il momento di andare a letto è un buon momento per la pratica mindfulness. Può essere usato per un breve Body Scan, in cui accompagniamo i bambini a portare l’attenzione a tutto il corpo, parte per parte, iniziando dal piedi sinistro.
4. L’ATTENZIONE AL RESPIRO
Portare attenzione al respiro per un bambino può essere un concetto un po’ astratto. Ma se chiediamo loro di sentire la loro pancia che sale e che scende, magari mettendo un peluche sulla pancia,mentre stanno sdraiati sul pavimento, la loro attenzione sarà molto più focalizzata. In un’unica azione avremo dato loro uno strumento di self management e di consapevolezza del respiro.
5. LA CAMMINATA MINDFUL
Fare una camminata consapevole può diventare facilmente un gioco. Per un tempo breve, un minuto per iniziare, possiamo proporre di camminare in silenzio portando l’attenzione all’ambiente che ci circonda, con suoni, odori. Poi per un minuto l’attenzione alle sensazioni del corpo che cammina….e dopo un po’ di tempo, un minuto alle sensazioni interne ed esterne!
6. L’IMPORTANZA DEL “GRAZIE”
Credo che tutti i genitori passino molto tempo ad insegnare ai propri figli a dire “grazie”. Lo fanno perché riconoscono l’importanza di questa piccola parola. Possiamo fare un passo in più. Possiamo chiedere, alla fine della giornata, se c’è qualcosa per cui hanno provato gratitudine. In questo modo insegniamo loro a connettere la parola grazie con il sottostante sentimento di gratitudine per l’abbondanza nelle nostre vite. Possiamo farlo in qualsiasi momento e, soprattutto, possiamo partecipare anche noi alla pratica! Provare gratitudine è il miglior antidoto rispetto all’avidità e alla mente piena di desideri di adulti e bambini.
7. I SUPEREROI
Spesso i bambini sono affascinati dai supereroi. Alcuni supereroi hanno delle abilità sensoriali molto sviluppate. Perché non usarli come stimolo per “sviluppare i sensi”? E’ un esercizio che può essere fatto mangiando, per esempio.
8. MEDITARE INSIEME
E’ vero che meditare richiede una situazione di tranquillità. E’ anche vero che vederci meditare, per i bambini, è uno stimolo a partecipare anche loro. Così, qualche volta, perché non condividerlo?
9. IL TEMPO DELLA SETTIMANA
Nel corso delle nostre giornate proviamo molte emozioni diverse. Siamo come il tempo: a volte nuvolo, a volte soleggiato, a volte instabile. Aiutare i bambini a pensare alle loro emozioni come al tempo può essere un modo per aiutarli a non identificarsi troppo con le loro emozioni. Può anche essere un gioco collettivo: fare un cartellone in cui tutti disegnano “L’umore del giorno”.
10. IL PASTO MINDFUL
L’esercizio dell’uvetta può essere fatto facilmente con i bambini e può essere fatto con tantissimi altri alimenti. Basta essere consapevoli che il tempo deve necessariamente essere ridotto (5 – 7 min.). Può essere un modo divertente per giocare insieme alle tante sensazioni del cibo.
Ma soprattutto, concludendo, non dimentichiamo mai che il modo migliore per stabilizzare l’attenzione dei nostri bambini è…giocarci insieme essendo emotivamente presenti!