“Vivere è allenarsi. Allenandoci, ci prepariamo per affrontare tutto quello da cui siamo attesi. A quel punto, la vita e la morte perdono ogni significato: esistono solo le sfide che accogliamo con gioia e superiamo con serenità”.
(Paulo Coelho)
Lo scorso anno ho partecipato ad un ritiro di meditazione vipassana.
Dieci giorni di assoluto silenzio, da dedicare completamente alla meditazione. Nessuna possibilità di comunicare né con il mondo esterno (via i cellulari e i pc) sia tra i presenti. Niente scrittura, lettura, niente esercizi fisici né pratiche come lo yoga: nulla.
Il corso è strutturato in modo tale da obbligarti (!) a stare per 10 interi giorni in compagnia di te stesso.
Ciò che è successo è che ho imparato, ora dopo ora (letteralmente) e meditazione dopo meditazione a osservarmi per ciò che sono: non per l’immagine che mi sono costruita o per quella che gli altri mi hanno cucita addosso, ma esattamente per ciò che sono.
E ciò che ho visto, all’inizio non mi è piaciuto affatto!
Ho escogitato mentalmente ogni possibile modo per “evadere”, pianificando il ritorno e le scuse che avrei trovato per giustificare l’abbandono.
La mia mente è stata estremamente creativa e ha curato ogni fase della partenza, in ogni dettaglio!
Poi, il terzo giorno, mi sono chiesta se davvero volessi andarmene, o meglio: mi sono chiesta che cosa mi avesse spinta a partecipare al ritiro e perché, con tanta determinazione, avessi fatto in modo di gestire tutti gli impegni personali e professionali che avevo preso, spostandoli pur di essere lì, a meditare.
La risposta è che la meditazione può non essere sempre piacevole (in realtà non serve che lo sia, non è questo l’importante), ma a me è sempre utile per prendere coscienza di ciò che, nella vita ordinaria – a causa degli impegni, dei ritmi frenetici e delle distrazioni – non riesce ad emergere.
Ma i piccoli e grandi traumi, le delusioni, le ferite dell’ego, se non vengono opportunamente elaborate, diventano sintomi fisici più o meno gravi.
Ad un anno di distanza, riconosco che la vipassana mi ha guarita: ha attivato un processo di pulizia profonda da tutto ciò che aveva generato in me dolore, sofferenza, insicurezza, paura e poca fiducia in me, negli altri e nella vita.
E, una volta uscita, ho vissuto alcuni tra i mesi più felici di tutta la mia vita: un nuovo, grande, meraviglioso amore, che è stato tale proprio grazie alla mia ritrovata integrità. Ho intrapreso un nuovo percorso professionale e ho cambiato città, lasciando alle spalle il mio essere in bilico tra la dimensione di figlia e quella di donna.
Ciò che ho compreso e che oggi riesco a focalizzare con ancora maggiore lucidità, è che ho avuto la possibilità di vedere (e di sperimentare) come è la vita quando recuperiamo la nostra pienezza, la nostra integrità e quando lasciamo emergere quella parte di noi (qualcuno la chiama anima) che è lì, imperturbabile, per nulla alterata da ciò che succede al nostro “io”, a livello della personalità, dell’ego.
Ripulirci permette di liberarci dalle zavorre e diventare, così, la migliore versione di noi stessi.
Da questa e da altre esperienze è nato Soul Evolution, il percorso di elevazione del Sè basato sulla filosofia, lo yoga e l’approccio immaginale.
Attraverso questo corso vogliamo darti la possibilità di dedicarti in modo sistematico, per ben 8 settimane, del tempo per ripulirti dai blocchi, dai condizionamenti, dalle credenze limitanti che ti ancorano a terra. Per poi costruire attivamente il futuro che desideri.
Ti aspettiamo e ti vogliamo fortemente con noi!
Per maggiori informazioni su Soul Evolution, vai alla pagina del corso e scopri le prossime date.
Con affetto, gioia, fiducia,
Valeria