Sirsasana: sulla pazienza e sul coraggio di guardare il mondo a testa in giù

“La pazienza è ciò che nell’uomo più somiglia al procedimento che la natura usa nelle sue creazioni”.
(Honoré de Balzac)

 

La vera soddisfazione è arrivata al rientro dal corso.

Senza alcuna fatica, mentre io stessa mi chiedevo come fosse possibile, i piedi si sono sollevati da terra e il peso del corpo si è trasferito con naturalezza sulle braccia.

I gomiti ben saldi a terra, gli addminali forti e in pochi attimi mi sono trovata a guardare il mondo a testa in giù.

Sirsasana, la regina delle posizioni, mi è finalmente diventata familiare!

Libera dalla paura di capitolare e fiera dei progressi fatti, mi godo ogni giorno alcuni minuti di questa asana, lasciando che la mente si apra alla possibilità di sperimentare le varianti più avanzate, con gradualità, ma anche con determinazione.

Quello che lo yoga ci richiede, infatti, è coniugare la gentilezza verso noi stessi, l’ascolto del proprio corpo, l’accettazione dei limiti con la costanza nell’inviare alla mente un messaggio di disponibilità a spingerci oltre le zone già esplorate.

Serve tempo, nella pratica dello yoga: è importante procedere per gradi ed imparare ad aspettare.

Servono tenacia e resistenza.

Serve anche la tecnica, che ti permette di familiarizzare con una nuova postura per entrarci nel modo corretto, nel rispetto del corpo e di tutto il nostro essere.

Vi aspetto, allora:

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