“Se non ami le tue imperfezioni, qualcuno lo farà per te”
Ho lavorato al progetto Meetic durante il corso di marketing, organizzando un’improbabile divorce party che aveva come portabandiera della separazione consapevole niente meno che Osho.
E in questi giorni la pubblicità dell’agenzia di incontri più famosa d’Italia, mi ha fatto riflettere sul fatto che ci sono lati della nostra personalità che possiamo non amare, ma che non per questo costituiscono un motivo oggettivo che allontana gli altri da noi.
Il payoff di Meetic mi ha permesso di comprendere quanto il mio bisogno di correggermi, migliorarmi, la mia idea che l’amore vada in qualche modo meritato, è solo un’idea, priva di fondamento.
Se ripenso alle persone che mi hanno amata, a quelle che hanno attivato le mie ferite più profonde permettendomi di portarle in superficie e così di riconoscrle, a quelle che mi hanno avvolto in un abbraccio quando ero così a terra da desiderare soltanto che il dolore finisse e mi portasse via con sè, a quelle che hanno saputo imporsi ed imporre la loro voltontà per non lasciarmi scivolare sempre più giù e a quelle che hanno riacceso il sole nei miei occhi e nella mia anima…
… se ripenso a tutte queste persone – genitori, amici, compagni di viaggio – ecco che scopro che ciò che hanno in comune è che mi hanno amata incondizionatamente.
Ciascuno di loro ha amato un lato diverso di me, quello che la propria personalità permetteva loro di vedere.
Persino i miei clienti, che davvero fatico a defiire tali, hanno scardianto gli schemi che contraddistinguono la relazione consulente-consultante e sono arrivati diretamente alla mia anima.
L’anima, già, è sempre lei il filo conduttore di ogni relazione significativa che abbia instaurato.
Questo per me è l’amore: lasciarsi amare, lasciare che l’altro ti entri dentro, vincendo le infinite resistenze che la mia personalità pone al ricevere.
Amare, lasciarsi amare, smettere di porre barriere: è davvero tutto qui.
Namastè.