Domani sarò ciò che oggi ho scelto di essere.
(James Joyce)
Che cosa significa scegliere?
Ne abbiamo parlato al laboratorio di filosofia che si è svolto questa mattina con gli alunni delle classi 5e dell’I.C. di Zanica (Bg).
L’iter che ci ha condotti al tema è stato piuttosto articolato: dal video che ho proposto come stimolo in apertura di laboratorio, infatti, siamo passati ad un’attività che aveva come obiettivo stimolare il decentramento e valutare, a fronte di due alternative, le “buone ragioni” a sostegno dell’una e dell’altra tesi.
E, dopo averli invitati ad esprimere la loro idea rispetto a ciò che, dal loro punto di vista, alla luce del dialogo appena avuto, avrebbero fatto se si fossero trovati nella medesima situazione del protagonista, ecco che ci siamo focalizzati sul termine “scelta“, che spesso abbiamo incontrato durante le fasi di analisi e durante l’argomentazione.
Può essere utile, in questi casi, soffermarsi e provare a definire ed eventualmente negoziare, il significato di termini che, pur appartenendo al linguaggio quotidiano, spesso vengono usati senza una riflessione alle spalle.
Proviamo quindi a trovare parole “amiche” di scelta per approdare ad una possibile definizione: scegliere significa prendere una decisione, rinunciando alle alternative.
Passaggio successivo; individuare i criteri che, in un caso analogo a quello da cui siamo partiti, possiamo adottare.
Il riferimento all’esperienza permette agli alunni di calare ancora di più i concetti nel loro vissuto, riempiendoli così di significato.
Ecco perché, a fine ora, chiedo loro di preparare, per l’incontro successivo, un breve testo o un fumetto in cui raccontano un esempio in cui loro si sono trovati in una situazione simile a quella che abbiamo analizzato stamattina.
In questo modo, offrendo loro la possibilità di ritornare sul nostro dialogo, ecco che diventa più facile tenere aperto il canale comunicativo anche a distanza e stimolare ulteriormente la riflessione, l’elaborazione, l’esercizio del pensiero.
Con gratitudine ed emozione per questo “ritorno a scuola”,
Valeria