Ritrovare se stessi per crescere nella relazione: sull’amore e la spiritualità

“Le case saranno in grado di volare. Verrà il momento in cui intere comunità potranno migrare a sud in inverno, o spostarsi verso nuovi territori ogni volta che sentono il bisogno di cambiare paesaggio”.
(Arthur Charles Clarke)

 

Scegliere di partire, sapendo che ciò che lasci è qualcosa a cui non vorresti rinunciare non è facile.

Una storia importante, ma comunque appena nata, un uomo che ti ama e che sa come dimostratrelo, un’estate fatta di potenziali momenti di relax e di tante occasioni per stare insieme ed una sensazione tanto sorprendente quanto chiara, di sentirsi a casa semplicemente standogli accanto.

Perchè partire, dunque?

Forse perchè ero certa che l’esperienza di karma yoga a Bracciano ci avrebbe uniti invece che separarci.

Ogni attività, ogni piccola o grande soddisfazione, ogni consapevolezza affiorata durante la meditazione, nel momento dei kirtan o grazie ai dialoghi con le persone che ho rivisto o incontrato per la prima volta diventava infatti, alla fine della giornata, quando la mia voce raggiungeva la sua, uno spunto per far crescere, oltre a me e a lui, anche la relazione stessa.

Come un’entità che vive grazie a ciò che ognuno porta al suo interno e alla persona che sceglie di essere e di diventare, la relazione di coppia si plasma e si trasforma in ciò che gli amanti sanno immaginare.

Ogni paura, ogni sogno, ogni certezza si manifesta e si materializza quando, al mattino, decidi di lasciarti avvolgere in un abbraccio caldo e rassicurante o quando, prima di dormire, rinnovi il tuo desiderio di essere scelta ed offri, a tua volta, un motivo per impedirgli di chiudersi e di farsi sopraffare dai dubbi che, ancora, qualche volta raggiungono la mente.

Quando stare insieme significa alleggerirsi, quanto ti accorgi che la reciproca vicinanza conta come l’aria che respiri, quando senti che ciò che prima sarebbe stato un problema diventa invece la tua scelta spontanea, quando inizi a chimare casa un luogo appena conosciuto, quando tutto fluisce con la delicatezza di un fiore che cresce e con la forza di un tuono durante il temporale, allora, alla fine, ti arrendi all’evidenza e dici di nuovo sì alla vita, sì all’amore e torni ad usare le parole per descrivere il presente invece di limitarti a immaginare il futuro.

Quando lasci che la sua mano stringa la tua anche nei momenti in cui l’abitudine ti porterebbe a rintanarti negli schemi che la mente ha creato e a rendere i solchi della dualità ancora più forti, quando hai il coraggio di proporre e la follia di accettare, quando il desiderio di tornare ad essere uno ti fa sperare, un domani, di allargare la famiglia, quando questo avviene, ti senti in pace, in uno stato di estasi e di gioia.

Felice, dunque, di essere partita, perchè ho scoperto di saper essere vicina a chi amo anche quando la distanza fisica sembra suggerire una mancanza, felice di essere partita perchè mi sento rigenerata e anche temprata dal karma yoga, felice di essere partita perchè, se non l’avessi fatt, avrei perso lo sguardo incredulo, commosso e felice che mi ha accolta con qualche giorno di anticipo rispetto alla data concordata.

Con estrema gratitudine per questo ritorno più simile ad un nuovo capitolo dello stesso libro che ad un racconto interrotto e con il corpo, la mente, il cuore e l’anima ricchi di emozione per i giorni che ci aspettano,

Valeria