“Gran parte del carattere di ogni uomo può essere letto nella sua casa”.
(John Ruskin)
Punto la sveglia alle 11:45, un’ora dopo di quando mi siedo a meditare: voglio assaporare questa pratica fino all’ultimo istante.
E’ già tutto pronto: la valigia, le borse, i sacchetti con le ultime cose rimaste qua è là e ritrovate nell’ultimo giro di ispezione.
Le serrande della cucina, del bagno e della stanza principale sono già chiuse.
A farmi compagnia il profumo dell’incenso e quel silenzio con il quale ho fatto amicizia nelle ultime settimane.
Il mio isolamento dura da non so più quanti giorni e il solo pensiero di poter rientare e riabbracciare i miei genitori mi riempie di gioia.
Sulla scia del caffè filosofico della sera precedente, che verteva proprio sul tema della gratitudine, decido quindi di ripercorrere mentalmente tutti gli episodi più significativi dall’arrivo, a inizio dicembre, sino ad ora.
E così riaffiorano tanti piccoli momenti che hanno reso speciale questo bell’appartamento vicino al fiume.
Poca convivialità, fose, ma tante emozioni e, soprattutto, la possibilità di sentire queste stanze come casa mia, di lasciare che la mia energia si mescolasse con quella delle persone che hanno abitato con me e che, oggi, sento il desiderio di ringraziare ulteriormente per avermi dato la possibilità di abitare qui ancora un pò, anteponendo la mia salute e la mia sicurezza all’esigenza di avere la casa a disposizione.
Negli ulti giorni, questa casa è diventata rifugio, prigione, tempio: è cambiata ed ha assunto sembianze diverse in funzione del mio stato d’animo.
Ma sempre, ho pensato di essere fortunata per ciò che vedevo dentro quelle mura e per la luce del sole che ha reso più luminose anche le giornate in solitaria.
La sveglia suona, è tempo di andare.
Un ultimo sguardo al piccolo regalo che ho preparato per Benedetta e Riccardo e che probabilmente non vedranno per almeno altre due settimane e poi arriva il momento di chiudere la porta e prepararsi ad attraversare una città che, sono sicura, non troverò come la sto lasciando.
Leggi la seconda parte…
Con gratitudine ed emozione,
Valeria