“Sognate! I sogni plasmano il mondo. I sogni ricreano il mondo, ogni notte”.
(Neil Gaiman)
“What is the good in saying goodbye?”.
Cosa c’è di bello nel veder finire un sogno?
Come separarsi da qualcuno che ha riempito le tue giornate di colore, che ti ha fatta sentire amata, accettata desiderata, stimata?
Come accettare che le strade si separino e che, semplicemente, si sia destinati a diventare un ricordo – forse passeggero o magari indelebile – nella mente dell’altro?
Perchè rinunciare a quella sensazione che ti fa sentire, ogni volta in cui ti appresti a tornare a casa dopo il lavoro, come se la giornata stesse appena iniziando?
Nessuno dei due vuole rinunciare a questo.
Ecco perchè, mentre la mente elabora una risposta convincente, il cuore immagina scenari che ci vedono di nuovo mano nella mano, a raccontarci e stupirci di quanto, in fondo, siamo simili.
Nessun luogo, nessuna distanza temporale, nessun background culturale può infatti essere tanto potente da impedire a due anime che hanno scelto di percorrere un tratto del cammino evolutivo insieme, di trovarsi, amarsi, donarsi senza riserve.
La sua risata contagiosa, gli occhi brillanti che hanno trasmesso, di volta in volta, gioia, tenerezza, riflessività, introspezione, acume e nostalgia, le braccia forti con le quali più volte ha stretto il mio corpo e il profumo che ormai si è posato sui miei vestiti sono solo alcune delle cose che sono ormai impresse nella memoria e alle quali, ancora, non voglio rinunciare.
E se, forse, non è ancora il momento di condividere sogni e progetti, di certo entrambi ci immaginiamo senza alcuna difficoltà, nell’esplorare le meraviglie della Sicilia o nello scalare le montagne della Valle D’Aosta.
Ma anche, più semplicemente, nel condividere con il resto della (mia) famiglia il pranzo di Pasqua, apparecchiando, questa volta, per una persona in più.
Ti aspetto presto, con un cuore ancora colmo dei bei momenti che abbiamo trascorso e con il desiderio di aggiungere un altro importante tassello a questo puzzle multiclor.
Con affetto e tanta riconoscenza,
Val