Pratiche filosofiche: il sapere che trasforma

“Siamo nani sulle spalle dei giganti”

(Bernardo di Chartres)

 

Nei primi anni del Novecento,il filosofo Max Scheler si chiedeva quale fosse la posizione dell’uomo nel cosmo.

Oggi, a distanza di circa un secolo, chi chiediamo quale sia la posizione del filosofo nel mondo.

Se, da un lato, l’interesse per la filosofia sembra essere in lenta, ma inesorabile, risalita, dall’altro, resta ancora da chiarire se e cosa i nuovi filosofi possano dare al contesto in cui abitano.

Sembra passato il tempo in cui contributi originali avevano il potere di gettare nuova luce su un tema e in cui i libri sapevano ispirare rivoluzioni sociali, politiche e culturali, ma il valore trasformativo della riflessione, quella capacità che il dialogo autentico ha di modificare l’attitudine della persona e di nobilitarla, invitandola a posarsi su ciò che eleva la mente e lo spirito, è tutt’ora inalterato.

Da qui la necessità di portare la filosofia tra la gente: i locali, il contesto lavorativo, le esperienze di svago: ogni luogo è un punto di partenza valido per un dialogo potenzialmente fecondo.

Ed è forse proprio dalle pagine di Fb o dai profili Instagraam che la filosofia può tornare a parlare e portare il suo contributo alla società.

Non da altri, infatti, è composta la società, ma da quelle stesse persone che incontriamo al mattino in metropolitana o la sera a cena al ristorante.

E, se a volte gli incontri sono fortuiti e non scelti, in altri casi è possibile decidere con chi e come trascorrere il proprio tempo.

Il percorso Philosophers in Dialogue, dunque, è lo spazio formativo offerto a quanti credono nel potere evolutivo della filosofia e che non si accontentano di studiarla, leggerla, “usarla”, ma la vogliono fare, vivere e creare.

Per maggiori informazioni sul percorso: Valeria.

Per partecipare al Ritrovo di pratiche filosofiche del 28 e 29 settembre, a Bergamo, contattami.

Con entusiasmo e fiducia,

Valeria