Pasqua, un anno dopo: ripartiamo da noi!

“È l’ora di squarciare le catene, è tempo di far fiorire le anime”.
(Katherine Lee Bates)

 

Pasqua 2019.

La giornata inizia con una bella colazione al bar: è la prima volta dopo tanto tempo che io e la mia famiglia ci prendiamo del tempo tutto per noi, per fare qualcosa di diverso insieme.

Non ci siamo abituati e per questo qualche volta traspare un po’ di imbarazzo.

A farci compagnia Hayat, tornato a trovarci dopo qualche giorno trascorso a Roma.

E’ appena arrivato, ma già si prepara a fare di nuovo la valigia e a ritornare in Russia: vita avventurosa la sua, che solo in parte riesco a ricostruire.

Stargli accanto mi costringe a fare i conti con l’impossibilità di prevedere, controllare, dirigere gli eventi.

E con la necessità di essere flessibile e diventare fluida, come l’acqua.

Chi lo avrebbe detto che questa  abilità si sarebbe rivelata tanto utile 12  mesi dopo per fronteggiare una situazione ben diversa, ma ugualmente imprevedibile.

E’ trascorso un anno e il ricordo della Pasqua 2019, proseguita con una gita al lago ed una cena decisamente frugale in tarda serata, è ancora vivido.

Quante cose sono cambiate in così poco tempo!

Come un tapisroulant impostato su un ritmo sostenuto, scenari, persone ed esperienze si susseguono secondo logiche e criteri che mi lasciano con la sola certezza che la cosa migliore sia smettere di interrogare la vita e, piuttosto, affidarsi ad essa.

Perché, ciò che si fa sempre più chiaro, è che, quando affronti l’esperienza, qualunque essa sia, con coraggio, dedizione, impegno, amore, allora, al momento giusto, vieni condotto verso “il livello successivo”.

Come se quell’eccedenza di vita che hai ancora a disposizione fosse il carburante che ti permette di dirigerti verso qualcosa di nuovo e di compiere un salto evolutivo.

E’ esattamente ciò che è successo dallo scorso aprile ad oggi: fermarsi, osservare, ripercorrere con la memoria le tappe più significative di questo viaggio mi aiuta a identificare gli insegnamenti appresi e scegliere chi e cosa lasciare andare.

Questa Pasqua 2020 ha inevitabilmente un che di strano, ma forse proprio l’isolamento, la mancanza, le restrizioni, ci daranno la possibilità di apprezzarne il vero significato e di accorgerci che questo è il momento giusto per ascoltarsi e tornare in contatto con quella vita che rappresenta in punto di congiunzione tra noi e l’Universo, tra l’interno e l’esterno.

Con l’augurio di una Buona Pasqua e di una splendida rinascita,

Valeria