Orientarsi nel mondo con la guida dell’Anima

“Tra vent’anni non sarete delusi delle cose che avete fatto ma da quelle che non avete fatto. Allora levate l’ancora, abbandonate i porti sicuri, catturate il vento nelle vostre vele. Esplorate. Sognate. Scoprite”.
(Mark Twain)

 

Abbiamo ricevuto la chiamata in una fresca mattina di inizio giugno tramite una mail, inviata da un indirizzo sconosciuto.

Il mittente, che si faceva chiamare Il Grande Demiurgo, ci invitava ad unirci ad una spedizione: un viaggio oltre la soglia della dualità.

Non avremmo dovuto portare molto con noi, né rivelare la natura della nostra missione sino a quando non ci fossimo accertati di averne compreso il senso e di aver posto le giuste basi per tornare da vincitori.

Come chi si addentra sui sentieri montani equipaggiato solo con un leggero zaino, ma con la ferma intenzione di raggiungere la vetta, abbiamo così deciso di accettare, senza forse nemmeno sapere a cosa stessimo dicendo di sì e, soprattutto, senza sapere quali e quanti sarebbero stati i nostri compagni di viaggio.

Animati dalla curiosità tipica di chi la filosofia non si limita a studiarla, ma la fa, la vive, la incarna, abbiamo allora iniziato ad osservare con maggiore attenzione la realtà circostante, in cerca di un indizio che ci rivelasse dove dirigerci e come muoverci.

Incredibilmente, da quel momento, il mondo ha iniziato a parlarci.

E così abbiamo riconosciuto la Sua presenza nell’eco del vento, nella brezza del mare, nel profumo della pelle scaldata dal sole, nello sguardo di quegli infiniti uomini e donne che ogni giorno incontriamo, a cui inconsapevolmente doniamo un frammento della nostra attenzione e che ci catturano, a loro volta, per un atteggiamento inconsueto o per la somiglianza con le immagini note.

L’abbiamo sentito vicino persino nelle emozioni che ci siamo ritrovati a riconoscere e che abbiamo accettato senza giudizio né attaccamento.

La voglia di procedere si è talvolta scontrata con la distanza o  con il timore di imporre la nostra presenza, fisica e virtuale.

Ma, in quei casi, le parole ci sono venute in aiuto e hanno dissolto senza difficoltà una timidezza che è anche rispetto per lo spazio vitale dell’altro.

Senza avere la presunzione né la certezza di indovinare cosa abbiano provato i protagonisti di questa avventura evolutiva, posso però ipotizzare che le immagini di sé che, via via hanno ritrovato nelle parole e negli sguardi che reciprocamente si sono restituiti, siano stati il motore che ha fatto loro desiderare di essere ciò che vedevano riflesso negli occhi del mondo. Negli occhi e nelle parole dell’altro. Negli occhi e nelle parole che, come per magia, hanno iniziato a interiorizzare.

Così che, in poco tempo, il dialogo interiore ha assunto una forma ed uno spessore diverso e il tempo e l’energia che il Grande Demiurgo ha chiesto loro di investire, si è rivelata un eliminare lo spazio da dedicare ad inutili recriminazioni e attività di routine, per riportare l’uomo a livello dell’anima e permettergli di accedere a quel potenziale creativo che è in realtà, a disposizione di tutti.

Per esigenze contrattuali non possiamo ancora svelarvi nulla di più sulla trama né delinearvi con maggiore precisione i tratti fisici ed emotivi dei personaggi, ma promettiamo di coinvolgervi, stupirvi, affascinarvi con un racconto che saprà trasformare anche chi lo legge.

Con gioia, passione, creatività, entusiasmo ed un pizzico di sana follia,

Valeria