Come una nuvola e un raggio di sole: piccola guida per quando arriva un’emozione difficile

Filippo è sul divano. Dorme.

Da questa mattina sembra sia in lotta col mondo. O forse solo con se stesso.

Sguardo freddo, atteggiamento distaccato e corpo che si richiude in se stesso: anche il racconto della mia prima lezione di “Yoga on the beach” non basta a farlo sciogliere in un sorriso e a renderlo partecipe della mia gioia e del senso di soddisfazione che ho provato nel vedere quello che era nato come un esperimento, prendere forma e diventare realtà.

Sembra una persona diversa da quella che, solo ieri, mi proteggeva col suo corpo dalla pioggia incessante che ci ha colti alla sprovvista durante una gita sui colli marchigiani.

In quel momento, infreddoliti e completamente fradici, mentre cercavamo riparo sotto la pensilina del pullman ed osservavamo il cielo diventare sempre più grigio e il vento farsi più forte, è bastato guardarci, esserci, e ridere della disavventura per trasformare un contrattempo in un’occasione per sentirci ancora più uniti, ancora più compici, ancora più innamorati.

La mente vorrebbe capire, si chiede cosa sia successo, cosa lo abbia indotto a chiudersi e a decidere di escludermi da un pezzetto della sua giornata, della sua vita. La mente vuole risposte e cerca un motivo.

E il cuore, il mio cuore, in questi casi si stringe e si inonda di malinconia e solitudine.

Un tempo nemmeno troppo lontano, avrei assecondato quella voce che, da dentro, dice che è meglio non legarsi troppo a qualcuno perchè quel sentimento tanto bello e tanto intenso che è l’amore, finisce con il farti soffrire.

Un tempo, avrei messo a tacere le mie emozioni per paura che diventassero troppo intense o avrei agito in preda ad esse.

Oggi, grazie alla meditazione, ho imparato ad osservare ciò che accade e i miei automatismi. Grazie alla pratica costante, sto prendendo le distanze non dagli eventi, ma dalle risposte abituali che scaturiscono da tali eventi.

Grazie alla meditazione, oggi scrivo e rifletto sul fatto che, come le giornate di sole si alternano alle nuvole, allo stesso modo, le emozioni positive e negative ci attraversano e, a volte, dimorano in noi fino a quando trovano un terreno fertile in cui attecchire.

Oggi osservo Filippo che dorme e rispetto il suo silenzio.

Oggi non ho fretta di correggere la realtà e posso godermi la pace della non-azione, quell’atteggiamento che scaturisce dall’accettazione delle cose così come sono e dalla consapevolezza che le nostre reazioni spesso sono risposte impulsive a ciò che crediamo sia successo piuttosto che azioni coscienti che hanno il potere di trasformare la realtà.

Oggi, dunque, insegno, scrivo, vivo, amo.

Con l’augurio che questo articolo arrivi a tutti coloro che, almeno per oggi, non abbiano fretta di ripararsi dal vento e dalla pioggia e con la speranza che la meditazione che trovate al link qui sotto vi propongo possa donarvi serenità, pace e gentilezza verso voi stessi.

Con affetto,

Valeria

La tecnica delle nuvole: una meditazione per i momenti difficili.