Mi chiedo dove sei: quando il cuore viaggia più veloce della mente

“E da allora sono perché tu sei,
e da allora sei, sono e siamo,
e per amore sarò, sarai, saremo”.

(Pablo Neruda)

 

Qualche volta mi chiedo dove sei e come trascorri le tue giornate.

In questi giorni di silenzio, di solitudine, in questi giorni in cui ho capito quanto, negli ultimi mesi, mi fossi allontanata da me stessa, ti ho cercato spesso col pensiero.

Mi sono chiesta come stessi vivendo questo momento e se anche tu sentissi la mancanza delle persone a cui tieni.

Ti pensavo e rivivevo i giorni trascorsi insieme, sentendomi fortunata per tutte le occasioni che la vita mi ha dato per amare ed essere amata, per vivere come in un film e per collezionare storie e ricordi che nel tempo diventano ancor più indelebili.

Mi sono ricordata della tua stanza, quella camera ampia e luminosa, con le tende bianche che filtravano la luce del mattino e il pavimento in legno che le dava un tocco ancor più accogliente.

Mi sono ricordata del profumo del caffè con cui mi svegliavi, della tua cucina e di tutti gli altri piccoli dettagli che rendono unico un attimo.

Se ti conosco almeno un po’, so che sei tra coloro che non hanno patito particolarmente l’isolamento e che ti sarai goduto la compagnia dei libri e qualche film d’annata.

Forse anche tu, oggi, potrai riprendere la tua vita e mi chiedo se le riflessioni che certamente avrai maturato su di te, sulla vita che stai vivendo e sulle scelte fatte, ti porteranno a fare qualche cambiamento o se ti riconsegneranno con ancora maggiore decisione alla tua città e al tuo lavoro.

In questi giorni ti penso. Non ho mai smesso di farlo e l’affetto che provo colora di emozione tutte le immagini delle nostre avventure.

Sono certa che la vita ci porterà di nuovo ad incontrarci e, chissà, forse a viverci con la stessa intensità e lo stesso amore che, ancora oggi, ha il potere di far battere il mio cuore.

Con amore, affetto, gratitudine e gioia,

Valeria