Metodo wholeness: meditazione e filosofia nelle ATS di Milano

“Le moderne organizzazioni hanno portato progressi sensazionali all’umanità in meno di due secoli. Nessuna delle recenti evoluzioni sarebbe stata possibile senza l’organizzazione come veicolo della collaborazione umana. Però molti hanno la anche la sensazione che il nostro attuale modo di gestire le organizzazioni sia stato portato a un punto di rottura”.

(Frederix Laloux)

 

Qualcuno ha già dimestichezza con respirazioni, visualizzazioni e meditazione, ma la maggior parte dei partecipanti al percorso di formazione sul benessere organizzativo, si avvicina invece per la prima volta a questo mondo.

E’ stata dunque una scommessa puntare su pratiche che lasciano, almeno momentaneamente, la mente razionale a riposo e che richiamano invece un approccio più olistico alla persona e riportano l’attenzione su parti dell’essere umano a volte trascurate o sottovalutare come l‘intelligenza emotiva o la saggezza del cuore.

Il personale ATS, invece, si è dimostrato sin dal primo incontro pronto a mettersi alla prova e a vivere l’esperienza, oltre i pregiudizi, con lo spirito curioso di chi sa che una svolta è non solo possibile, ma necessaria.

Come afferma l’economista belga Frederich Laloux, autore di Reinventare le organizzazioni, gli attuali modelli organizzativi sono infatti almeno in parte inadatti a garantire la piena espressione dell’uomo inteso come essere in evoluzione.

Sembra infatti, che il modo di lavorare che caratterizza la nostra società, sia tanto efficace per alcuni aspetti, quanto incapace di tenere conto delle esigenze di chi, le organizzazioni, le anima.

Il modello proposto da Laloux, chiamato paradigma teal (dal colore verde-blu delle foglie da the), scardina l’idea che il profitto  sia un obiettivo necessario per un’azienda e propone numerosi esempi di imprese il cui successo, più che un obiettivo, rappresenta la naturale espressione di un benessere interno che scaturisce dalla fedeltà ai valori e ai principi che hanno portato le persone a lavorare insieme.

Tre i pilastri di questa proposta: la capacità della comunità di auto-organizzarsi; il metodo wholeness che supporta l’uomo nel suo percorso di crescita e il proposito evolutivo quale finalità.

Che sia dunque possibile ripensare a ciò che oggi sembra scontato e, attraverso questa decontrazione, provare a rendere il lavoro un’opportunità di evoluzione oltre che di espressione delle potenzialità o mezzo di sussistenza?

E’ una sfida, sicuramente. E richiede audacia, coraggio e forte coerenza unite a elasticità, fiducia e correttezza.

Per maggiori informazioni sul percorso wholeness e sui corsi di benessere nelle organizzazioni: Valeria