Prendere una decisione qualche volta è diffcile.
La difficoltà può dipendere da due motivi:
- perché la decisione comporta un sacrificio, il superamento di un ostacolo, la rottura di uno schema, l’essere faccia a faccia con una paura e così via;
- perché non abbiamo idea di quale sia la direzione da prendere e, di conseguenza, restiamo fermi, come immobilizzati, senza procedere perché, appunto, non abbiamo una direzione verso cui dirigerci.
Nel primo caso, possiamo ricorrere al counselling, al coaching, alle risorse esterne a noi, quali amici, familiari, terapeuti, per sciogliere l’ostacolo e possiamo fare appello alla lucidità della mente per identificare gli step necessari per procedere.
Nel secondo caso la filosofia offre un metodo che permette di ponderare, analizzare, valutare uscendo dagli schemi mentali con cui, fino a questo momento, abbiamo letto la situazione.
La guida del filosofo permette di esplorare la situazione come se la si vedesse per la prima volta, guardandola, appunto, con occhi nuovi.
Il filosofo accompagna quindi il consultante nel processo di ricerca, facendo attenzione ai ragionamenti, alle conclusioni a cui il consultante giunge, per verificare che non ci siano inferenze errate, che non si salti cioè a conclusioni affrettate e sbagliate.
Anche le emozioni naturalmente hanno un loro spazio in questo percorso, perché una mente che non tenga conto del sentire e degli stati d’animo, non produrrà altro che un freddo calcolo matematico che non necessariamente rappresenta anche la scelta migliore.
Il processo decisionale avviene attraverso 6 incontri della durata di 2 ore ciascuno e in questo percorso ci sarà quindi spazio per l’analisi, per la logica, per l’ascolto di sé, per gli esercizi di consapevolezza, per pratiche finalizzate all’apertura del cuore.
Perché, per arrivare ad una decisione che sia realmente funzionale al nostro benessere e alla nostra evoluzione, è fondamentale avere la mente lucida, il cuore aperto e l’anima disponibile all’evoluzione.