Come ti immagini quando avrai 30 anni? Dove sarai? Quali traguardi avrai raggiunto e quali esperienze avrai vissuto? Sarai sposato o fidanzato? Magari avrai già dei figli? E quali studi avrai fatto?
E’ questo che chiedo ai bambini questa mattina: di immaginarsi nel futuro, di immaginarsi già grandi e di descriversi. Lo facciamo attraverso una lettera che indirizzano a loro stessi e che, alla fine dell’ora mi consegnano.
Sulla busta scrivono il loro attuale indirizzo, ben sapendo che, probabilmente, da qui al giorno in cui riceveranno la lettera, molte cose saranno cambiate nella loro vita, compresa la città di appartenenza.
Sogni, speranze e progetti vengono così affidati al racconto e mi chiedo che effetto farà loro rileggere, tra molti, molti anni, quando io spedirò loro le lettere scritte oggi durante il laboratorio di filosofia.
Tenerezza, immagino, magari un pizzico di nostalgia per i tempi della scuola e un grande affetto per il bambino che sono stati.
Forse anche per loro arriverà il momento di constatare che l’ingenuità con cui ci si approcciava al mondo appartiene al passato o, magari, la trasparenza dei pensieri che caratterizza ogni bambino, servirà all’adulto che saranno diventati per riflettere sulle scelte fatte e su come, in un modo o nell’altro, la vita li abbia cambiati.
Forse si ricorderanno dell’occasione in cui hanno scritto quella lettera e, magari, il ricordo della giornata di oggi sarà un altro di quei flash che, inaspettatamente, ci vengono a trovare e ci riportano ai sapori di un tempo in cui tutto sembrava possibile.
E’ per questo, per risvegliare la saggezza del fanciullo che ognuno sempre conserva e che tanto sarebbe utile rispolverare nei momenti in cui la vita sembra metterci a dura prova, che chiedo loro di concludere la lettera dando, dalla prospettiva del bambino che oggi sono, un consiglio all’uomo o alla donna che diventeranno domani.
LA PRATICA
Scrivere una lettera a noi stessi è un modo per fare i conti con ciò che c’è oggi.
Lo si può fare in vari modi e diverse sono le proposte che facilmente si trovano sui siti dedicati alla scrittura creativa.
Oggi ti propongo di farlo così.
Ritagliati almeno 20 minuti per svolgere questo esercizio. Mettiti in un luogo in cui sai che non verrai disturbato e rendi l’atmosfera piacevole, magari con una bella musica in sottofondo e delle candele o un incenso acceso.
Gustati la possibilità di stare con te stesso e di fare un gesto di cura per te.
Quindi immaginati da qui a 5 anni.
Prendendo coscienza del fatto che abbiamo una sola vita a disposizione e che sarebbe ottima cosa viverla nel modo che ci è più congeniale, scrivi ciò che vorresti fare da qui a quando rileggerai la lettera.
Immagina quali esperienze vuoi vivere nei prossimi 5 anni, che cosa vuoi cambiare, quali trasformazioni, dentro e fuori di te, vuoi attivare.
Permetti a te stesso di scrivere ciò che conta davvero per te, ciò che ti rende felice, con la consapevolezza che il coraggio di dire e di dirci ciò che noi davvero vogliamo è il primo passo per permettere ai nostri sogni di realizzarsi.
Quando hai terminato, chiudi la lettera e mettila in un posto sicuro, magari tra le pagine di un libro o in un album di fotografie, certo che, al momento giusto, la lettera ti ritroverà.
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Buona pratica,
Valeria