“L’uomo è veramente uomo soltanto quando gioca”.
(Friedrich Schiller)
Il workshop si apre con una promessa, quella di farci fare un viaggio.
Non solo o non tanto un viaggio fisico, sebbene alcuni dei partecipanti arrivino da fuori Torino, quanto un’esplorazione dentro noi stessi, alla ricerca di ciò che è già lì, ma che ancora non vediamo.
Fondamentale, in questo percorso di conoscenza e di scoperta, la guida del facilitatore che, con discrezione e precisione, ci permette di andare oltre ciò che la ragione riconosce e accetta per permetterci di arrivare a riconoscere quello che la saggezza delle mani ha costruito.
Ogni tappa del nostro laboratorio corrisponde ad una delle fasi del viaggio dell’eroe così come codificato da J. Campbell e, ad ogni stimolo, corrisponde la costruzione di un modellino.
I mattoncini Lego sono quindi lo strumento che abbiamo a disposizione e il procedimento ricorda quello di una costellazione familiare: c’è lo stimolo, la richiesta di chi conduce, c’è la messa in scena (in questo caso la costruzione) e l’elaborazione della vicenda.
Momento decisivo, quello in cui si individuano i nodi problematici e si ristruttura la propria architettura interiore fino a convogliare le energie in modo costruttivo.
Interessante, inoltre, l’intensità delle connessioni che si creano tra i partecipanti e le storie che, una volta divenute progetto, iniziano a interagire tra loro e a influenzarsi reciprocamente.
Il come, nonostante i tentativi della fisica quantistica di spiegarcelo, resta ancora un po’ un mistero, ma il bello, in fondo, è che queste esperienze ti insegnano che giocare con la vita è una delle vie per rendere più affascinante e stupefacente il viaggio.
Con grande soddisfazione e gioia per questa esperienza di formazione professionale e di introspezione,
Valeria
Vuoi provare l’esperienza della costellazione familiare individuale con i pupazzetti Lego? Contattami e fissremo un incontro!