Suggestioni berlinesi: le porte della percezione e il potere creativo della mente

“There are things known and things unknown. And in between are the doors of perception”

(Aldous Huxley)

 

“Lei lo saluta con un sorriso e con un gesto che ricorda quello descritto da Milan Kundera in uno dei suoi romanzi.

Il viso a tre quarti e l’andatura che riflette tanto la necessità di avviarsi veloce verso casa, quanto il desiderio di voltarsi ed abbracciarlo un’ultima volta.

Ancora uno sguardo, ancora un ultimo bacio e poi via, verso la vita, che, prepotentemente, li sottrae alla possibilità di stare insieme.

Lui recupera le chiavi ed inizia il suo viaggio sapendo che il ricordo della notte appena passata lo accompagnerà durante tutto il pomeriggio.

Il sole caldo di quella meravigliosa giornata di fine settembre illuminerà il suo viso e renderà il ritorno nella fredda Berlino un pò più difficile”.

 

A cavallo tra finzione e realtà, di nuovo giocando con le parole, ci salutiamo e ci auguriamo buona fortuna per ciò che ci attende.

Il filo dei nostri pensieri è ormai strettamente annodato ed entrambi sappiamo che non sarà difficile trarre ancora ispirazione l’uno dall’altra quando, seduti alla scrivania, ci lasceremo travolgere dalle immagini e permetteremo alle emozioni di imprimersi sulla carta ed assumere la forma che meglio saprà esprimere ciò che si è risvegliato nell’anima.

Senza alcun timore di interrompere ciò che ci ha permesso di trasformare un incontro casuale in un evento significativo, lasciamo dunque che il volto dell’altro si fonda in quello di una città tanto bella da togliere il fiato.

Anche questa terza settimana a Firenze è ormai conclusa e l’annuncio del ritardo del treno mi riporta ad una realtà nella quale caos e ordine si susseguono ad una velocità che devo ancora imparare a gestire.

Il corpo è qui, la vita è qui.

Eppure la mente anticipa ciò che l’aspetta tra poche ore ed io mi sento divisa tra la voglia di tornare e quella di chiudere con un momento difficile e di ripartire da zero in un mondo al quale, per ora, ancora non appartengo e nel quale sono semplicemente una turista che corre veloce da un binario all’altro.

Mi stringo nel mio zaino e mi infilo gli auricolari.

Una musica dolce ed un pò ipnotica mi accompagna fino all’arrivo a Milano.

E’ tardi, qui, e quasi tutti i negozi della stazione sono ormai chiusi.

Mi guardo attorno e ritrovo in ciò che vedo una familiarità inaspettata ed un calore che mi riconsegna al motivo del mio ritorno.

Ancora poche ore e sarò pronta ad incontrare la mia guida, quella silenziosa presenza che da lontano assiste ai cambiamenti di una ragazza che a tratti riesce a viversi come donna e che a volte si diverte a giocare con la propria identità e a dar vita a mondi nei quali potrà abitare solo il tempo di una lettura.

Con affetto verso chi parte e chi arriva, con gioia per la vita che c’è e con curiosità verso quella che arriverà,

Valeria

 

https://www.youtube.com/watch?v=c3_qE9ectJQ