“La musica ha un grande potere: ti riporta indietro nel momento stesso in cui ti porta avanti, così che provi, contemporaneamente, nostalgia e speranza”.
(Nick Hornby)
Seduta davanti al pc, scrivo e ascolto le note del Gu Quin in sottofondo: la melodia familiare mi riporta alle giornate messicane e ai momenti in cui, dal divano di casa, assistevo da ospite d’onore alle prove dei concerti.
Fuori il tempo è grigio e questa domenica appare ben diversa da quelle in cui, armati di macchina fotografica e scarpe comode, esploravamo la Capitale facendo tappa, di quando in quando, ad un chioschetto per rigenerarci con un succo di frutta all’ananas o un gelato naturale al sapore di guayaba.
Il Messico, ora, appare come una piacevole tappa della nostra storia ed un orizzonte che ci richiama nuovamente con forza.
E se la mente si chiede come sarà possibile conciliare i progetti che partiranno nei prossimi giorni con la possibilità di un soggiorno sufficientemente lungo da permettermi di insegnare yoga anche dall’altro capo del mondo, la consapevolezza invita a respirare nel momento presente e ad accrogersi che quel desiderio di stare insieme e godere della presenza dell’altro è già qui, è anche qui, è ovunuqe ciascuno di noi stia bene e sia in grado di portare l’altro nel cuore e nella mente e di sentirne la vicinanza indipendentemente dallo spazio e dal tempo.
La settimana che si apre è carica di decisioni da prendere: restare, partire, tornare…
Le domande si affollano e si susseguono, ma, come ho appreso al Corso l’agire, quello ti ancora al presente e ti ricorda che un cielo grigio ed una pioggia battente, a volte, sono la cornice migliore per sugellare un pomeriggio che, se goduto, andrà a sedimentarsi nella memoria e ad arricchire un bagaglio di immagini che, giorno dopo giorno, danno vita al collage della nostra storia.
Con fiducia nel fatto che le risposte, domattina, si paleseranno e che la strada saprà definirsi con chiarezza, Vi abbraccio in questa inusuale domenica di inizio settembre.
Con affetto,
Valeria