“Ti supplico di avere pazienza con ogni cosa irrisolta nel tuo cuore e cercare di amare le domande stesse come se fossero stanze chiuse o libri scritti in un linguaggio completamente sconosciuto”.
(Rainer Maria Rilke)
“Perchè non si dovrebbe creare?”.
Domanda interessante, penso: speriamo che la scelgano!
Anche se il facilitatore ha il dovere di accogliere ogni domanda e di restare neutrale, è del tutto normale sperare che la Comunità di Ricerca scelga quella che offre, almeno sulla carta (o meglio, nella mente di chi conduce), l’opportunità di assistere ad un confronto particolarmente vivace.
Iniziamo proprio da qui, dalle loro idee, dalla raccolta – documentata sul cartellone in cui annoto i passaggi-chiave del dialogo – delle motivazioni che, in alcuni casi, ci fanno desistere dal tentativo di dar vita a qualcosa di nuovo.
Spesso, in questa fase, il facilitatore si trova davanti due situazioni molto diverse: in alcuni casi, infatti, tutti i membri della Comunità di Ricerca vogliono dare il proprio contributo. Altre volte, invece, emerge solo la voce di pochi.
Situazioni diverse che richiedono un diverso tipo di intervento ed una scelta precisa da parte di chi conduce: privilegiare la partecipazione e cercare di coinvolgere maggiormente la classe – in alcuni casi a scapito della profondità di pensiero – o, al contrario, seguire il flusso e valutare solo in un secondo momento se il silenzio è una forma di disinteresse o è solo tempo necessario per elaborare pensieri e idee.
Non esiste un modo corretto di procedere: si tratta piuttosto di agire in base alle esperienze pregresse e all’intuizione, con un giusto bilanciamento di aderenza al metodo e sperimentazione.
Personalmente, vedere in azione colleghe con maggiore esperienza è stato decisivo all’inizio del mio percorso!
Ecco perchè nel corso di formazione in partenza a settembre 2020, chi lo volesse potrà affiancare i docenti nelle fasi di progettazione e realizzazione delle attività.
Per maggiori informazioni e iscrizioni: contattami.
Con entusiasmo per questi nuovi inizi,
Valeria