“Qual è la cosa di cui hanno più bisogno gli esseri umani?
Il desiderio sconfinato di essere ascoltati”.
(Eugenio Borgna, psichiatra)
Ci sono consultanti che arrivano all’appuntamento con le idee già chiare: sanno esattamente di cosa vogliono parlare e che cosa si aspettano dall’incontro.
In questi casi, il filosofo può seguire il flusso della richiesta e il suo contributo consiste specificamente nel sollecitare la riflessione attraverso domande e altri stimoli (letture, brevi video, ecc..).
Ma ci sono anche consulenze in cui definire l’argomento di indagine è esso stesso un obiettivo da raggiungere.
Clara* viene da me già da qualche mese. Quando sente di aver bisogno di fare chiarezza e dare forma alle idee, infatti, mi contatta e ci vediamo. Ormai conosco buona parte della sua vita personale e professionale ed è un piacere assistere al suo percorso di crescita.
La sua determinazione e la meticolosità che le permette di raggiungere risultati lavorativi molto soddisfacenti, vengono però meno nelle sessioni, e lasciano spazio ad una certa vaghezza e alla tendenza a seguire il flusso dei pensieri, quasi come una foglia al vento.
Decido quindi di assecondare questo movimento per verificare se, dietro l’apparente casualità del discorso, sia invece possibile rintracciare un filo conduttore.
Riusciamo così a identificare le analogie e lo schema ricorrente nelle tre situazioni di cui mi parla e, a partire da questo, riflettiamo su vantaggi e svantaggi che il criterio di azione che ha più o meno consciamente adottato sul lavoro, con il compagno e nello sport.
Il solo fatto di concettualizzare e fare chiarezza, di riconoscere il suo pattern (il modello di azione, il perimetro entro cui si muove), ha dato a Clara la possibilità di scoprire qualcosa di sé che, mi dice, è probabilmente un retaggio dell’infanzia.
Verso la fine del nostro incontro, le propongo di prenderci un momento per volgere lo sguardo all’interno e fare una breve meditazione, che le permette di fare pace con le esperienze passate, recidere i fili di quei legami che ancora la limitano e la ancorano a situazioni da cui vorrebbe uscire e gettano un seme costruttivo per il futuro.
Ci salutiamo con il consueto esercizio da svolgere individualmente e con il comune desiderio di rivederci e proseguire il lavoro iniziato.
Grazie, dunque, a tutti coloro che, con fiducia, partecipano a corsi e consulenze con me: grazie di cuore!
Valeria
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