“Ho scritto questo libro per condividere con voi l’emozione che si prova lasciando andare, una dopo l’altra, le cose che hanno fatto il loro corso, accompagnandole nel loro ingresso nel mondo; quella sensazione paragonabile, forse, ad una cerimonia di laurea. Vorrei condividere l‘emozione che sento quando il destino fa <<click>> e le cose trovano il luogo che possono chiamare <<casa>>“.
(Marie Kondo, Il magico potere del riordino)
Che l’arte del riordino fosse una vera e propria meditazione era chiaro sin dall’inizio: il modo in cui tale pratica mi avrebbe incuriosita, affascinata, coinvolta e trasformata è stata una scoperta.
E’ una pratica lunga e questa è la prima premessa che mi sento di fare.
La seconda è che mettere ordine fa emergere ricordi, emozioni, abitudini, attitudini e comportamenti: dobbiamo essere consapevoli anche di questo prima di iniziare il nostro viaggio.
Perchè per poter giungere alla meta, dovremo alleggerirci ed essere disposti a lasciare andare qualcosa e a reintegrare parti di noi, esperienze, immagini che sembravano persi.
E’ un viaggio sciamanico, ecco perchè in un certo senso “guarisce“.
Riordinare è un rito: non si tratta semplicemente di spostare e gettare via oggetti che non usiamo più. Si tratta piuttosto di ascoltare gli oggetti, che ti parlano, che ti indicano qual è il loro posto: non si tratta più di te, ma di loro.
E’ qui che si compie la magia: è quando “senti” come sta un oggetto in un certo luogo e come stai tu in mezzo alle tue “cose” che la pratica diventa trasformativa.
E’ in questo momento che comprendi che tutto è anima.
Riordinare significa anche osservare le nostre vite passate, i cui frammenti ricompaiono sotto forma di abiti o fotografie. Significa permettere ad una vecchia cassetta di riportarti con la mente agli anni del liceo, quando ci si piazzava con il mangiacassette davanti alla radio sperando che trasmettessero la tua canzone preferita così da poterla registrare: servivano una grande pazienza ed una certa dedizione per riuscirci!
E poi ci sono gli oggetti che selezioni per portarti nella nuova casa, quella che ancora stai cercando, ma che, dentro di te, “vedi” già. La senti già tua, perchè sai che, ovunque sarà, sarà una tua manifestazione.
Lo sai. E allora sei in pace.
E’ solo quando la mente si offusca e la consapevolezza si affievolisce che iniziano i dubbi, che insorgono le paure. In quei casi basta sedersi e meditare, per ritrovare il contatto con il proprio centro e tornare ad osservare il mondo con gli occhi dell’anima.
Namastè.