“Il tempo è la misura del movimento”
(Aristotele)
Ho posto la domanda a bruciapelo, immaginando di spiazzare i ragazzi.
Come sempre, invece, sono stata io a rimanere stupita per la prontezza di riflessi e la pertinenza delle risposte che sono emerse.
Non è sempre facile, infatti, definire concetti astratti come tempo, spazio, anima, coscienza, ecc… Lo sanno bene i filosofi, che da secoli ci provano.
Eppure cercare di rendere esplicito il significato si un termine è un passaggio fondamentale per chi si avvicina alla filosofia.
Perchè ci permette, in primo luogo, di diventare più consapevoli del modo in cui, anche nel linguaggio quotidiano, utilizziamo queste parole, per poi negoziarne il significato e arricchirlo con le sfumature che gli altri ne danno.
Le definizioni offerte dai ragazzi hanno tenuto in giusta considerazione la dimensione della percezione interna del tempo, ma anche il riscontro con i dati esterni che scandiscono in modo oggettivo (o quantomeno convenzionale) il passaggio dei secondi.
E hanno ipotizzato che il tempo sia connesso con lo scorrere dei pensieri o con il susseguirsi dei respiri, riprendendo così l’idea aristotelica secondo cui il tempo è la misura del movimento.
Non serve, dunque, possedere competenze filosofiche per riflettere sull’esperienza, ma, di certo, confrontarsi con il pensiero di chi, prima di noi, si è interrogato sulla realtà circostante, permette di mettersi alla prova e anche di proseguire il lavoro iniziato da loro.
Vi invitiamo allora a mettervi in gioco, a vostra volta, partecipando al ciclo di caffè filosofici organizzato da FilosofiaAmica in collaborazione con CECAPFI Italia.
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Con gioia e gratitudine,
Valeria