Essere ed esserci con gli altri, in piena libertà.
Questo il regalo più bello.
Sembra una banalità, ma quanto può essere difficile essere noi stessi quando vogliamo bene a qualcuno? Quanto può essere difficile ascoltarci ed agire per ciò che sentiamo veramente invece che in base a ciò che siamo sempre stati o a ciò che abbiamo sempre fatto?
Quanto può essere difficile per un padre dire alla figlia che non ha nessuna voglia di cucinare per e con lei dato che le vuole bene?
E che dire di quando poi quella stessa figlia si accorge di aver chiesto al padre di aiutarla semplicemente perchè pensava che questo gli avrebbe fatto piacere?
Quanto spesso costruiamo le nostre relazioni sulla base di ciò che pensiamo possa compiacere o far piacere agli altri e quante volte diciamo di sì e portiamo avanti un ruolo che non è nostro semplicemente per abitudine o perchè ci sembra giusto farlo?
Azione dopo azione, sì dopo sì, diventiamo quella persona invece che essere chi siamo.
Ed è a quel punto che diventiamo estranei a noi stessi.
Siamo ciò che gli altri pensano che noi siamo e ci immedesimiamo quelle immagini.
Il regalo più bello che possiamo farci è dunque liberare le persone che amiamo dai ruoli e dalle aspettative in cui li abbiamo inconsciamente ed involontariamente “imprigionati”.
Come fare?
Semplicemente iniziando a liberare noi stessi: liberandoci da ciò che crediamo di essere, da ciò che ci dicono che siamo, da ciò che siamo stati, da ciò che vogliamo essere, da ciò che crediamo di dover essere.
Libertà, pura libertà: a cui si giunge togliendo, restando nel qui ed ora, ascoltandoci, percependo i cambiamenti che avvengono dentro e fuori di noi e permettendo loro di avvenire spontaneamente.
Namastè