“Quando non c’è desiderio, tutte le cose sono in pace”. (Lao Tzu)
La libreria che ci ospita è veramente grande! Quattro piani in cui compare ogni genere di volume e in cui fanno capolino un pianoforte, qualche pianta ornamentale e splendidi dolci che rendono ancora più piacevole la nostra permanenza al Caffè Filosofico.
Dopo un paio di sessoni da partecipante, David Sumiacher, il fondatore del CECAPFI – il Centro di consulenza e pratica filosofica con sede a Città del Messico – ha proposto che fossi io a condurre il terzo incontro di pratica filosofica a “El Pendulo“.
Il punto di partenza del laboratorio è l’intervista fatta a Lou Marinoff – padre della consulenza filosofica e auotre del best seller “Platone è meglio del Prozac” – nella quale quest’ultimo espone alcune idee guida del taoismo e ricorda come vivere in sinotnia con la corrente renda la vita molto più semplice di quanto sarebbe se tentassimo di opporci al corso degli eventi e agli inevitabili cambiamenti che trasformano noi stessi e il mondo che ci circonda.
Già, ma cosa fare quando le nostre abiutdini o le paure ci ancorano ad una filosofia di vita o ad un comportamento che ci blocca in una situazione di sofferenza e disagio?
Come comportarci quando la razionalità spinge in una direzione alla quale la parte emotiva di noi si oppone?
I partecipanti esprimono la propria opinione, supportandola con rifermenti all’esperienza personale, citazioni di filosofi o letterati, ma sono anche pronti ad accogliere il punto di vista dell’altro e a problematizzare sino a mettere in discussione il presupposto iniziale.
E io, tra domande, esercizi pratici e riflerimenti al testo che tutti avevamo letto, accompagno la riflessione cercando di stare sullo sfondo e di permettere che l’esperienza si faccia da sè.
Lasciando quindi che il dialogo fluisca tra stimoli, suggestioni, domande e qualche provocazione, il caffè filosofico si sviluppa in un clima di rispetto e apertura e, nonostante qualche rallentamento dovuto alla lingua (il mio spagnolo è ancora agli esordi!), il tempo vola e occorre richiamare il pensiero e riportarlo nel qui ed ora.
La nostra attenzione, allora, si focalizza sui suoni che ci circondano: sulle voci delle persone in sala, sul rumore della pioggia in sottofondo, sul suono del respiro che, solo a tratti, riusciamo a riconoscere.
Ed è proprio il repsiro la connessione tra l’esterno e l’interno, il contatto tra la mente e il cuore, lo strumento che ci aiuta a orientarci e a ritrovare noi stessi anche quando ci sentiamo persi.
Lo sanno i grandi yogin e lo riporta lo stesso Marinoff nella sua intervista, ricordando, tra l’altro che anche la concentrazione e la risata rappresentano due importanti strumenti per alleggerirsi quando la vita sembra diventare un fardello invece che un piacevole viaggio alla scoperta di sè.
Prossimi appuntamenti con le pratiche filosofiche:
- sabato 19 e domenica 20 maggio, Bergamo: “Corso di formazione in Philosophy for Children“
- sabato 30 giugno e domenica 1 luglio, Bergamo: “Ragione e libertà, workshop di pratiche filosofiche”
Info e iscrizioni: Valeria
Vuoi ricevere l’intervista completa a Lou Marinoff? Scrivimi e ti invierò il pdf!