“Tutte le scienze saranno più necessarie della filosofia, ma nessuna superiore ad essa”.
(Aristotele)
Metti una fresca mattina di metà giugno.
Metti un piccolo gruppo di persone che hanno appena aperto gli occhi dopo la meditazione sul 5° livello del “Gioco dell’Eroe” di Gianluca Magi.
Metti che il feeling sia ottimo e che la domenica sembri proprio il momento adatto per prendersi cura di sè.
Metti tutto questo ed aggiungi la mia voglia di praticare e la disponibilità dei miei interlocutori a mettersi in gioco e fare esperienza, per la prima volta, della pratica filosofica individuale.
Risultato?
Due consulenze filosofiche, il cinguettio degli uccelli, qualche dolcetto fatto in casa e tanti stimoli e suggerimenti che ci lasciano la voglia di proseguire il nostro “allenamento” e di continuare, alla prossima occasione, a dialogare e a conoscerci, reciprocamente, un pò di più.
I temi che i due colleghi propongono sono diversi.
Uno focalizzato sull’urgenza di comprendere come proseguire il percorso di crescita personale e di trovare un‘andatura adatta a sè, l’altro sulla possibilità di dare una connotazione più definita a quella voce interiore che ciclicamente si fa sentire e che, qualcuno, ha chiamato daìmon.
Anche le modalità di conduzione dell’incontro e il ritmo sono leggermente diverse.
La prima, più serrata e strettamente incentrata sulla precisione logica del ragionamento e sulla chiarezza dei singoli elementi del discorso, la seconda, più dolce, forse per rispetto verso la sensibilità dell’altra persona, forse perchè, quando la narrazione sfiora i ricordi – a volte dolorosi, altre commoventi, effervescenti oppure divertenti – anche il consulente deve sapersi fermare e dare il giusto riconoscimento ad un’umanità fatta, oltre che di ragione, anche di emozione e sentimento.
Nei file seguenti, trovate i report delle due esperienze, sinteticamente riassunte e schematizzate.
Il tempo, come spesso accade in questi casi, sembra sospeso e, solo una volta riemersi dal dialogo e dopo una breve riflessione quanto accaduto, siamo pronti a salutarci e a lasciare che le nostre giornate si arricchiscano di altri momenti che, forse, diventeranno oggetto di dialogo nei prossimi incontri.
Il sole splende alto nel cielo, il pranzo è pronto ed io raccolgo velocemente le cose e mi metto in viaggio.
Destinazione?
Il lago, con le sue sfumature ed il suo lento intercedere. La filosofia, con il suo problematizzare, a volte fecondo, altre più nebuloso. Ed una piacevole sopresa che tinge il pomeriggio di una nota variopinta.
Con affetto, gioia e gratitudine,
Valeria