I FiL Good: lettera aperta a tutti coloro che non rinunciano a sentirsi vivi

E la cosa incredibile è che ho visto come fuggivi senza muoverti dal tuo posto, sfruttando quella momentanea distrazione per sparire.
(David Grossman)

 

“Anticipare i livelli può essere un modo per fuggire da se stessi?”

Gianluca aveva ragione nel definire questa domanda insidiosa.

Lo è stata a tal punto da ronzarmi in testa tutto il pomeriggio e da costringermi a fermarmi nel parcheggio sotto casa per quasi un’ora prima di lasciare che le parole affiorassero.

E le parole hanno parlato attraverso lo sguardo arrabbiato dell’uomo che mi ha suonato al semaforo perchè ho tardato a ripartire.

Hanno parlato nell’immagine dei corpi irriconoscibili di alcune tra le persone più care che ho avuto accanto e che se ne sono andate straziate dalla malattia.

Hanno parlato nella possibilità che l’aereo che prenderò tra qualche giorno cada o nella consapevolezza che il bellissimo Paese verso cui sto per volare vanti uno dei tassi di mortalità più alti al mondo e che lì la vita ha un valore ben diverso che qui.

La consapevolezza ha parlato ricordandomi che ho perso molto e che anche le cose che credo di non poter perdere, quelle che definiscono – o hanno definito – la mia personalità mi possono essere tolte.

Potrei perdere la capacità di scrivere o la voglia di farlo, potrei perdere la gioia di una tisana calda la sera o il piacere delle pratiche di yoga la mattina appena alzata. Potrei perdere l’abilità di entrare nella posizione della pinza lasciando che le mani oltrepassino la linea dei piedi.

Potrei perdere un sacco di cose.

Potrei perdere la capacità di vedere il bello nelle persone che incontro o la follia di seguire un’idea che mi appare vincente.

Potrei perdere tutto questo.

E’ una possibilità reale, concreta e purtroppo è così che vive la maggior parte delle persone dagli sguardi spenti e vuoti.

Potrebbe accadere, perchè è esattamente ciò che accade quando iniziamo ad agire come se la nostra morte dovesse arrivare solo tra tanto, tanto tempo. E così sprechiamo quello che abbiamo.

Ecco perchè oggi scrivo: perchè domani potrei non farlo per mille e mille motivi. E oggi non voglio sprecare la possibilità che mi è stata data.

So cosa significa veder scivolare via non tanto la vita, ma la capacità di essere vivi e la voglia di farlo.

Ecco perchè domenica sono stata al Gioco dell’Eroe, perchè questo è esattamente ciò che avevo alle spalle, era la mia ombra e l’incontro con la morte mi ha permesso di comprenderlo ancora meglio.

E questo “moto spontaneo verso la morte”, per me rappresenta un tuffo verso la vita, rappresenta la voce di quella parte di me che, dopo essersi incagliata nel passato, sta finalmente tornando a vedere un futuro. E’ il desiderio di vita, di una vita vera e piena che mi ha condotta a Verona.

E’ per questo che sto scrivendo un articolo invece che liquidare la domanda in poche righe.

Ed è per cavalcare la parte migliore della personalità che indosso oggi – e che è diversa da quella che indossavo nei mesi scorsi o che indosserò in futuro – che ho deciso di seguire ciò che l’intuito mi ha suggerito. Perchè, consapevole che anche la mia personalità prima o poi mi lascerà o che io lascerò lei, voglio abitarla nel migliore dei modi che conosco. Perchè potrebbe essere l’ultima personalità che mi sarà dato modo di abitare in questa vita.

Ed è per questo motivo, in fondo, che invito tutti coloro che non sanno rinunciare a sentirsi vivi ad unirsi a noi per il 5° livello del GdE.

Ringraziando di cuore la portatrice di questa domanda che mi ha fatta sentire very, very good,

Valeria