“Ho dei gusti semplicissimi; mi accontento sempre del meglio”.
(Oscar Wilde)
E fu così che, armata di libri, carta e penna, iniziai a stendere la lista egli ingredienti.
Non per realizzare un dolce o un primo piatto sfizioso, ma per rivoluzionare l’intera dispensa e provare a rendere ciò che finora è stata un’abitudine, una scelta consapevole.
Mi preparo a tre settimane di alimentazione vegana.
21 giorni di cibi e piatti che già appartengono alla mi quotidiana alimentazione, solo definiti in modo più sistematico e con maggiore attenzione agli abbinamenti.
Più la pratica meditativa si fa intensa, più lo yoga diventa uno stile di vita e più l’esigenza di nutrire il corpo e coltivare, anche attraverso le scelte alimentari, un atteggiamento di rispetto e amore verso tutte le creature si fa, infatti, un’esigenza irriunciabile.
E, paradossalmente, quella che potrebbe sembrare una restrizione si trasforma in un’occasione per aprirsi a nuovi orizzonti culinari, a nuovi sapori, a nuovi colori e nuovi modi di vivere i tre pasti principali ma anche le occasioni conviviali.
Questa scelta, infatti, non deve significare in alcun modo rinuciare alla compagnia di amici o parenti. Si tratta, piuttosto, di trovare nuove modalità di comunicazione, anche a tavola.
La sfida è dunque restare ferma sul proposito per le prossime tre settimane ed ascoltare, il 22° giorno, i segnali del corpo.
Con la consapevolezza che proprio da qui, dal corpo, possono arrivare le giuste indicazioni sulla strada che meglio si adatta a ciascuno di noi.
A quel punto, con l’atteggiamento di un giudice imparziale e con lo spirito critico del filosofo, valuterò il percorso fatto e deciderò in quale direzione proseguire.
Con curiosità ed entusiasmo per questo nuovo inizio, Vi auguro un buon inizio settimana,
Valeria
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