Guardare indietro per scegliere il domani: lo yoga come scelta e come “buona abitudine”

“Le lezioni non si danno, si prendono”.
(Cesare Pavese)

 

Gli ultimi mesi del 2018 mi hanno insegnato a trovare dentro di me la forza per rialzarmi ogni volta in cui sono caduta.

Naturalmente le persone che mi sono vicine hanno contribuito, ognuna a modo suo, a sostenermi, a consigliarmi, a farmi riflettere e anche a regalarmi tanti momenti di sano divertimento.

Ma, se dovessi identificare la lezione evolutiva più importante dell’anno, sarebbe proprio questa: ricordare ogni giorno a me stessa che tutto ciò che ci circonda è transitorio e destinato, prima o poi, a passare.

La consapevolezza della caducità dell’esistenza, l’accettazione della precarietà e il riconoscimento delll’impossibilità di prevedere davvero ciò che accadrà, possono diventare fattori destabilizzanti, ma lo yoga e la meditazione ci permettono di trovare un punto fermo al quale ancorarci ogni volta in cui lo desideriamo o ne avvertiamo la necessità.

La pratica regolare delle asana tanto quanto il contatto con il respiro, diventano così qualcosa che nessuno può toglierti e riportare l’attenzione al presente, così come il “semplice” sedersi in una posizione nobile e dignitosa, fanno sì che le cose appaiano immediatamente diverse.

Che noi ci sentiamo immediatamente diversi.

Ritrovare il proprio centro significa infatti riconoscere, sempre di più e sempre più chiaramente, di essere parte di qualcosa di più grande e che le avventure o disavventure che la personalità umana ha scelto di vivere, sono episodi di un film di cui siamo a volte attori, altri registi, altre comparse.

E più ci liberiamo da ruoli ed etichette che comprimono la nostra vera natura, più aumenta la capacità di accettare incondizionatamente gli eventi e di riconoscere persone ed esperienze come occasioni di crescita.

Senza dunque voler sminuire il dolore o la sofferenza che tali situazioni possono generare e pur con la consapevolezza che, in alcuni casi, l’avventura evolutiva appare davvero in salita, sentirsi parte della vita, ma anche osservatori di quanto accade, ci permette di non perderci nel dolore, ma di esplorarlo.

Con l’augurio, quindi, che possiate riconoscere in tutto ciò che sta alle vostre spalle un insegnamento che renderà migliore l’anno che verrà, Vi invito al primo evento yogico del 2019.

Buon anno nuovo,

Valeria

 

http://aprilamente.info/osho-non-cercare-sicurezze